Sia ringraziato il (quel) signore che ce l’ha portato. Oggi, in conferenza, Carletto è stato maestoso.
Mi ha convinto. Non ne posso più. E viene o non viene James? E Wanda e Maurito? Basta, non ne posso già più. Siamo partiti in anticipo e adesso ogni giorno è capodanno. Ogni ora una castagnola di tric trac. E basta, il cuore non è uno zingaro. Mi ha convinto il mister Ancelotti. Sia ringraziato il (quel) Signore che ce l’ha portato. Approfittatene, perché non durerà in eterno, come tutti noi. E sta seminando saggezza e buonsenso. Assolvendo anche a un ruolo di educatore, di professore. Che ė in grado di guardare dietro l’angolo.
Oggi è stato maestoso, Carletto. A chi gli chiedeva di Icardi, di James e dei top player lui ha risposto: «E non vi fissate sulla punta. Uno moderno per me deve saper fare tutti i ruoli come Fabian e Zielinski».
Confesso che dai maestri del calcio, come Arrigo Sacchi, mi sarei già aspettato l’annunciazione. La buona novena, l’epifania del calcio moderno. E cioè il Napoli di Carlo Ancelotti, una palestra del nuovo calcio moderno.
Non riesco a mettere a fuoco la portata della rivoluzione ancelottiana. Avete presente la scoperta del calcio femminile? la sorpresa e la gioia di divertirsi con le ragazze più brave del mondo? Questo stesso effetto lo produrrà il Napoli di Carlo Ancelotti. Quest’anno. Sono pronto a scommettere. E scusate il riferimento, ma il Comandante Sarri al cospetto è ingessato in una armatura del secolo scorso, in qualche museo delle occasioni perdute.
di Giuseppe Manzo - La sua conferma è una buona notizia a tanti livelli tra cui il consolidamento della spina dorsale italiana del Napoli dei due scudetti in tre anni
di Giuseppe Alberto Falci - Dietro il 5-2 del City alla Juve. A fine match ha detto: «loro quando vogliono, spendono 100 milioni». Ha ricordato il ristorante da 100 euro
di Massimiliano Gallo - Yamal non ne ha nemmeno 18. Da noi non c'è la competizione, ci sono le graduatorie, stai al tuo posto che a 48 anni avrai la cattedra. La frase è: “Ora attenti a non bruciarlo”
di Giuseppe Manzo - Ndoye è solo l'ultimo esempio. Il Napoli agisce sott'acqua, come ha fatto con De Bruyne. Quando il clamore aumenta, il club si allontana
di Massimiliano Gallo - Gli ascolti tv sono buoni, anche delle partite senza italiane. C'è il ritorno del calcio brasiliano (come negli anni 80), la squadra di Inzaghi. E non siamo ancora nel vivo
di Giuseppe Alberto Falci - A differenza di Theo Hernandez, tanto per fare un esempio. Pogba vuole prendersi la sua rivincita dopo la Juventus e la squalifica per doping
di Fabrizio Bocca - Tu chiamala, se vuoi, denapoletanizzazione. Giornali e tv depurati dall'evidenza dello strapotere sul campo e sul mercato. Si fa quasi come se nulla fosse
di Mario Piccirillo - In conferenza prova di tutto: trasforma le sconfitte in "risultati", urla "il mio gioco" ma resta l'etichetta del sergente di ferro. Poi il capolavoro: "Oggi io Gattuso non lo farei giocare"
di Massimiliano Gallo - Ha dominato comunicativamente la conferenza. Poche parole, mai banali, ha sorvolato con savoir faire su Mancini. Chi doveva capire, ha capito
Non ci crediamo, nemmeno Pinocchio col gatto e la volpe. Sarà la versione per i boccaloni dei tifosi: una tipologia umana che crederebbe pure a Babbo Natale.
di Fabrizio d’Esposito - Il Gattuso a nove code trasformerà Coverciano in una Guantanamo calcistica. A Napoli fu salutato come un liberatore quando sostituì Ancelotti