Supercoppa: il Napoli se la spassa con la difesa del Bologna di Italiano, Careca e Maradona gliene avrebbero segnati otto

Finisce solo 2-0, divario imbarazzante tra le due squadre come tra i due allenatori, De Laurentiis ci pensi bene. Hojlund e Neres si sono divertiti come alle giostre. Felice Adl che ha avuto la coppa e gli 11 milioni. Strepitosa la regia tv araba, inquadrature pazzesche

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Db Riyadh 22/12/2025 - finale Supercoppa Italiana / Napoli-Bologna / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol David Neres

Supercoppa: il Napoli se la spassa con la difesa del Bologna di Italiano, Careca e Maradona gliene avrebbero segnati otto

Che il Napoli di Conte, in una partita secca, importante, in una finale, potesse perdere contro una squadra di Italiano (in questo caso il Bologna) è una delle perversioni che siamo costretti a subire in un tempo denso di aberrazioni calcistiche. È finita 2-0 ma sarebbe dovuta finire cinque o sei a zero. Qualcuno – non noi – potrebbe a questo punto chiedersi come il Napoli un mese e mezzo fa abbia potuto lasciarsi strapazzare in quel modo dai rossoblù. Ma il calcio, lo sport, sono così. Ci sono partite e partite. Ci sono momenti e momenti. Come in ogni sport.

Sta di fatto che il Napoli ha vinto con una facilità disarmante, sembravano e forse sono squadre di diversa categoria. Il Napoli ha portato a casa la Supercoppa e ha fatto così contento il presidente De Laurentiis che ci teneva particolarmente. Non solo per l’operazione eleven (il Napoli incasserà undici milioni di euro) ma anche perché la Supercoppa araba poteva e potrà essere un’occasione per far conoscere il Napoli al mercato asiatico. Così si muove un’azienda. Il calcio non è più solo il campo. Ormai non c’è nemmeno più bisogno di ricordarlo. Il Napoli ha portato a casa il primo trofeo della stagione ed è comunque in corsa per tutti gli altri. Nonostante i tantissimi infortuni. Tutto è lecito ma criticare questo Napoli e il suo allenatore è davvero un esercizio spericolato.

La partita stavolta vale la pena di essere un po’ raccontata. Ma prima è doveroso un elogio alla regia araba: mai vista così bene una partita di calcio, con inquadrature tanto inconsuete quanto efficaci. Un altro sport, un altro modo di fare televisione.

Torniamo al massacro calcistico. Al nono minuto il Napoli era già arrivato due volte con un uomo solo davanti alla porta del Bologna e in entrambi i casi si è divorato il gol. Prima con Neres e poi con Elmas. La prima azione va raccontata bene: il Bologna ha cominciato con la linea alta a metà campo e pressing altissimo, così a Lobotka è bastato servire Hojlund che ha allungato per Neres: il brasiliano si è ritrovato un’autostrada davanti a sé ma sul più bello ha deciso di ricambiare la cortesia a Hojlund che avrebbe segnato a porta vuota ma il suo passaggio è stato respinto. Un minuto ed è stato Elmas a trovarsi la porta spalancata: in questo caos è bastato un normalissimo passaggio di McTominay che è entrato come un coltello caldo nella difesa di burro dei rossoblù. Ma a calcio devi segnare, altrimenti è roba per presunti esperti.

Contro questo Bologna, Careca e Maradona si sarebbero eccitati come Obelix alla vista del cinghiale. Gliene avrebbero segnati dai sei agli otto come accadeva col Pescara di Galeone. Il concetto di fase difensiva per Italiano è molo fumoso, probabilmente si tratta di teoremi legati all’idea di calcio contemporaneo. E per certi versi funziona anche, i rossoblù vantano una delle migliori difese del campionato con 13 gol subiti in 15 partite. Nelle sfide secche, ovviamente tifare per le squadre di Italiano è un esercizio che è molto prossimo allo spirituale.

Il Napoli, comunque, Maradona e Careca non li ha e si vede. Anche se Neres e Hojlund hanno giocato, hanno duettato spesso e volentieri ma insomma parliamo di pianeti diversi. E infatti gli azzurri di Conte hanno impiegato ben 39 minuti prima di andare in vantaggio. Prima del 39esimo, un gol se l’è divorato Spinazzola solo davanti a Ravaglia (bravo). In precedenza, anche McTominay aveva eluso la fantasiosa linea difensiva rossoblù ma il suo cross è stato intercettato ancora dal portiere. Che poi è capitolato – incredibile – su un tiro da fuori. Una prodezza di Neres che di sinistro a giro l’ha messa sul palo lontano: una palombella che probabilmente è piaciuta a Nanni Moretti. Palombella azzurra. Ravaglia non ci è arrivato, forse non se l’aspettava o non credeva che il brasiliano potesse tirare davvero lì. A fine primo tempo l’1-0 è un premio per la squadra di Italiano che avrebbe potuto serenamente incassare tre-quattro gol.

La ripresa è cominciata allo stesso modo. Hojlund è sembrato divertirsi come alle giostre. In due minuti, Ravaglia ha compiuto due parate: su Hojlund e su Rrahmani. Va segnalata anche un’occasione per il Bologna che al 55esimo avrebbe potuto persino pareggiare con un colpo di testa di Ferguson. Troppo per i rossoblù che sono immediatamente tornati ai loro fondamentali e hanno regalato un gol che ai tornei scolastici avrebbe giustamente provocato risse sanguinose negli spogliatoi. Ravaglia, col pallone sulla linea di porta, invece di sparare lontano (l’ortodossia non lo consente), ha servito Lukumi sulla sua sinistra con un pallone lemme lemme, Neres (che sembrava il golosastro) si è avventato sul pallone e si è trovato solo davanti al portiere: scavetto e gol. Il calcio di Vincenzo Italiano in purezza. La partita – se è mai cominciata – è finita qui. Il Napoli si è divorato il terzo in altre occasioni. Alcuni errori sono stati clamorosi. Politano ha sbagliato da un metro.

Come si possa essere fan di Italiano, è per noi un mistero insondabile. E lasceremmo stare Zeman: i due non sono accostabili, Zdenek è stato ed è cultura, un fenomeno politico oltre che sociale. Senza dimenticare che ha prodotto calcio superbo con persone che quasi non avevano mai giocato a pallone in vita loro. Detto questo, se davvero ci ritroveremo Italiano a Napoli, ce ne faremo una ragione e troveremo – si spera – motivo per innamorarcene. L’unica cosa che ci sentiamo di dire a De Laurentiis è che al momento, tra lui e Conte c’è la stessa differenza che c’è tra Neres e Hojlund e Careca e Maradona.

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