Napoli-Atalanta 3-1, pagelle – Neres e Lang i frutti della pedagogia contiana
Il profeta David è la nuova destra che vince, il rapper Noa eroe per una notte. La parola d'ordine di Conte è una soltanto: u-ni-tà

Napoli's Brazilian forward #07 David Neres (R) celebrates with a teammate after scoring his team's second goal during the Italian Serie A football match between SSC Napoli and Atalanta BC at the Diego Armando Maradona Stadium in Naples, on November 22, 2025. (Photo by CARLO HERMANN / AFP)
Le pagelle di Napoli-Atalanta 3-1, a cura di Fabrizio d’Esposito.
MILINKOVIC-SAVIC. Dopo quindici giorni di apocalissi annunciate; eclissi contiane in terra sabauda; silenzi, retroscena, ipotesi, illazioni, radiografie, analisi, voltagabbanismo populista; giocatori stanchi scontenti e massacrati dagli allenamenti; toto-allenatori, finanche ingrati “Conte out”; insomma dopo due settimane sull’orlo dell’inferno, il Napule è vivo e vince. Ed è ancora un tre a uno casalingo a tinte nerazzurre: l’Atalanta, dopo l’Inter. La partita di Zio Vanja è fatta di infiniti rilanci, parecchi sbagliati, e di tiracci a vuoto del belga Carletto. Eppoi… Eppoi il gol dell’entrante spilungone tatuato che tenta di risuscitare la Bergamasca. Fare le pulci a Zio Vanja sulla questione del suo palo ecc ecc, stavolta è un esercizio vacuo, almeno da queste parti – 6
BEUKEMA. In ordine di formazione, Sam l’Arancione è il primo scontento tornato titolare, perdipiù in un’inedita difesa a tre. Eppure era già stato per partente nel mercato prossimo di gennaio. La sua prestazione più che sufficiente, esaltata da quella gran chiusura finale, per cui il medesimo Beukema ha esultato, è figlia naturale dell’inflessibile pedagogia contiana – 6,5
RRAHMANI. La solitudine di Scamacca nell’area azzurra evoca il gol del mediocre Dallinga. Tant’è. Per il resto, Amir fino alla sostituzione guida una difesa che tribola tanto quando il Napule viene ricacciato indietro dalla reazione atalantina – 6
JUAN JESUS dal 63’. Patisce la velocità nerazzurra e le difficoltà quando si tratta di uscire e impostare ma non fa danni, a parte rimediare un’ammonizione – 6
BUONGIORNO. La cabeza del Corazziere Sabaudo svetta sovente imperiosa, indi rintuzza con veemenza la pressione degli avversari – 6,5
DI LORENZO. Il Capitano dei Due Scudetti è un altro fulgido esempio della suddetta pedagogia del redivivo rivoluzionario in panca. Lo si vede subito, quando al 3’ gira una palla verso la porta di Carnesecchi, assistito dal profeta David. Indi avvia l’azione del primo gol del predetto profeta e poi crossa per la testa riccioluta e vincente del rapper Noa – 7
LOBOTKA. Il Caro Lobo ed Ederson s’inseguono a vicenda e si vogliono pure bene. Quando poi il Napule rincula nel secondo tempo lascia a Zio Vanja l’incarico di buttarla il più lontano possibile, mentre lui si dedica a difendere e contrastare – 6,5
McTOMINAY. Reduce da uno dei gol più belli di questo secolo, con la nazionale scozzese martedì sera in rovesciata contro la Danimarca, Scott ridiventa rosso rosso con una partita di cuore e cazzimma cui è mancato solo il gol. Difende, recupera e imposta. Ed è suo l’assist del secondo gol del profeta David – 7
GUTIERREZ. Ora come ora, tra infortuni et similia, Michelino l’ispanico è il più in forma da schierare lì a sinistra come terzino esterno. E la coppia con il rapper Noa rappresenta un novello inizio promettente per questa squadra – 6,5
MAZZOCCHI dal 68’. Don Pasquale non più biondo is back e suscita ovazioni di orgoglio autoctono del pubblico maradoniano, soprattutto quando anticipa o recupera la palla – 6,5
LANG. Ed eccoci arrivati al rapper Noa, eroe per una notte insieme con il dirimpettaio Neres, dislocato a destra. L’olandesino che finora non aveva ancora volato, stasera si alza e segna addirittura di testa. Chapeau a lui e a chi l’ha schierato in campo dall’inizio – 7
POLITANO dal 68’. Arranca finché può per tenere la palla lontana dall’area amica, poi si perde e spesso fatica a tornare – 5,5
HOJLUND. Fa a mazzate con Hien e sovente il controllo è fallace, ma nel calcio basta anche una sola giocata per salvare la partita, come quando proietta con un tocco magnifico il profeta David verso la rete dell’uno a zero – 6,5
LUCCA dal 74’. Impreciso anche lui, ma soprattutto dà una sensazione di fiacchezza talvolta irritante – 5,5
NERES. Il profeta David è la nuova destra che vince, in luogo dello spompato Na-Politano. I suoi due gol, entrambi di sinistro e da due fronti diversi, risucchiano e triturano il male oscuro di queste due settimane. Alleluja. E che il profeta diventi re, di questo passo – 7,5
ELMAS dal 68’. Quasi mezzora per il Macedone del Nord ma si vede poco – senza voto
CONTE. In questi giorni è di uso corrente il termine “scossone”, a proposito del consigliere del Colle beccato a ragionare contro il governo Meloni. E a distanza di quindici giorni dall’alzamiento contiano di Bologna, e con questo risultato, quello del rivoluzionario in panca alla fine si è rivelato come un vero scossone che riporta in testa il Napule seppur per una notte. Sarà pure vero e onesto e senza maschere, ma proprio per questo il Conte edizione seconda si dimostra un politico di razza che, dai gol di Neres e Lang fino all’abbraccio finale con Lukakone Nostro, dopo la partita riassume il suo programma futuro in una sola parola, di grande suggestione: unità. E che parola. Scriviamola con l’iniziale maiuscola: Unità. E scandiamola: U-ni-tà, U-ni-tà, U-ni-tà – 8
DI BELLO. Non accadono episodi dubbi e complessi e questo gli agevola il compito – 6











