Il Giro d’Italia ancora a Napoli, sempre a via Caracciolo: si parte in Bulgaria e si risale dalla Calabria

L'anticipazione di BiciSport che ha raccolto tutte le indiscrezioni sulla prima settimana di gara. Il Lungomare sarà ancora protagonista

Pogacar, giro, massi

Pink jersey Team UAE's Slovenian rider Tadej Pogacar looks behind him before to win the 8th stage of the 107th Giro d'Italia cycling race, 152km between Spoleto and Prati di Tivo, on May 11, 2024. (Photo by Luca Bettini / AFP)

Napoli, ancora tu. Il lungomare di via Caracciolo è tappa fissa del Giro d’Italia dal 2022. E lo dovrebbe essere anche nel 2026. Almeno secondo le indiscrezioni pubblicate da Bicisport che ha fatto le carte alla prima settimana del Giro in Italia visto che partirà dalla Bulgaria. Le anticipazioni in vista della presentazione del Giro (lunedì 1 dicembre) sono di Bicisport

Giro d’Italia: Grande Partenza in Bulgaria

La Corsa Rosa, che inizierà venerdì 8 maggio per concludersi domenica 31 maggio, farà così tappa per la prima volta nel paese balcanico, replicando la formula delle tre tappe all’estero già sperimentata con l’Albania nel 2025.
Tra le città candidate ad ospitare partenze o arrivi ci sono la capitale Sofia, Burgas sulla costa del Mar Nero, Plovdiv e Veliko Tărnovo. La vicinanza di alcune di queste alla catena montuosa dei Balcani potrebbe permettere agli organizzatori di inserire difficoltà altimetriche già dalle prime fasi della corsa. Dopo le tre tappe bulgare, la carovana sbarcherà in Italia probabilmente con una giornata di riposo intermedia, con il via che verrà dato dalla Calabria.

L’approdo in Calabria

Il percorso del Giro d’Italia 2026 si sta definendo tra conferme, nuovi interessi e ritorni dopo decenni di assenza. La presentazione, inizialmente prevista per fine novembre, è stata ufficializzata a lunedì 1° dicembre, per consentire alla neo-eletta Giunta regionale calabrese di definire gli ultimi dettagli del finanziamento. Il Sud, infatti, sembra destinato a giocare un ruolo da protagonista nell’avvio della Corsa Rosa. Dopo l’assenza del 2023, il Giro sembra pronto a tornare in Calabria con un doppio appuntamento di grande richiamo. La quarta tappa dopo la Grande Partenza bulgara sarebbe un’appetitosa Catanzaro-Cosenza, un arrivo che manca dal lontano 1989, promettendo un finale di potenza sulle rampe dell’antica città bruzia. A seguire, la quinta frazione ripercorrerebbe la scia del successo del 2022 con una Praia a Mare-Potenza, che dallo splendido Tirreno cosentino lancerebbe la corsa verso l’Appennino lucano, in un perfetto mix di paesaggio e agonismo.

L’arrivo a Napoli

La carovana rosa sembra destinata a fare tappa anche a Napoli. Il capoluogo campano, ormai presenza fissa dal 2022, sarebbe pronto ad accogliere un altro arrivo di tappa, con una partenza di lusso dall’area archeologica di Capaccio Paestum. Alla città la grande carovana del Giro d’Italia porta grande visibilità e un accrescimento d’immagine difficile da ottenere in altre maniere. Le riprese televisive degli sprint sul lungomare offrono uno spettacolo che la tv ripropone con piacere vista la spettacolarità del panorama. Anche le riprese dall’alto effettuate durante il percorso dei ciclisti rappresentano un volàno per tutto il territorio. Nel 2013 da Napoli partì il Giro d’Italia.

Risalendo la penisola, l’Abruzzo si candida a ospitare una o più tappe della prima settimana. Sono due le località in lizza: Penne, cittadina alle porte del Gran Sasso, e Chieti, entrambe pronte a offrire un tracciato collinare e suggestivo. Salendo verso nord, le candidature si infittiscono. In Romagna, Bellaria Igea Marina (Rimini) ha lanciato una campagna ufficiale per ospitare il Giro, forte del positivo riscontro avuto con l’arrivo di tappa del Giro Donne 2025. Il sindaco Filippo Giorgetti ha già avviato le trattative con RCS Sport, senza specificare se per una partenza o un arrivo. In Umbria, invece, Spoleto punta a un bis. Dopo aver organizzato la partenza dell’ottava tappa nel 2024, il sindaco Andrea Sisti ha confermato di star lavorando per ottenere un arrivo di tappa nel 2026, un evento che catalizzerebbe l’attenzione mediatica sulla Valnerina.

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