Brignone con gli sci dopo sette mesi dall’infortunio (CorSera)
Ha usato sci turistici, senza lamine accentuate e senza gli standard che servono per le gare, per 40 minuti di allenamento. Fra una ventina di giorni, dovrebbe rimettere gli sci da gara.

2021 archivio Image Sport / Sci / Federica Brignone / foto Imago/Image Sport
Federica Brignone è tornata a mettere gli sci e ad allenarsi, con cautela, in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina che cominceranno a febbraio.
Brignone torna in pista con gli sci “turistici”
Il Corriere della Sera scrive:
Tensione sul volto, piegamenti sulle gambe, stretching, curve dolci, poi Fede si scioglie nel sorriso stupendo che ha accompagnato 37 vittorie in Coppa del Mondo, due trofei generali e altrettanti ori Mondiali. Federica Brignone ha finalmente rotto il ghiaccio, anzi… la neve: è tornata sugli sci dopo il terribile incidente del 3 aprile, nel corso del gigante degli assoluti all’alpe Lusia, e soprattutto dopo questi 237 giorni nei quali il suo orizzonte è stato il J-lab, il centro medico e di riabilitazione della Juventus a ridosso dell’Allianz Stadium. Il primo test in vista di un ritorno auspicato ma ancora indefinibile in termini di data e di evento è avvenuto ieri mattina a Cervinia. La tigre è tornata, con il suo casco inconfondibile. È stata davvero una prova soft, condotta sotto gli occhi del fratello Davide — suo allenatore — e di Giuseppe Abruzzini, capo dell’équipe dei fisioterapisti della Federazione Sport Invernali.
La detentrice della Coppa del Mondo assoluta ha usato dei normalissimi sci «turistici», ovvero senza lamine accentuate e senza gli standard che normalmente servono per le gare. Federica ha effettuato quattro giri, per un totale di 40 minuti circa, in assoluta scioltezza: lo scopo era di provare le sensazioni del primo rientro in campo libero, senza forzare. Oggi, meteo permettendo, replicherà. Ieri ci sono state raffiche di vento a ostacolare il ritorno, tant’è che l’inizio del programma è stato rinviato di almeno un’ora. Federica fa la spola con il J-medical per continuare il piano di lavoro elaborato da medici e fisioterapisti, chiamati a un’opera meticolosa e precisa perché il danno che ha avuto — frattura pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone della gamba sinistra, oltre a una lesione del comparto capsulo-legamentoso mediale e una lesione del legamento crociato anteriore — è davvero grave e normalmente richiede un anno e mezzo per il pieno recupero. Fra una ventina di giorni, forse qualcosa di più, dovrebbe rimettere gli sci da gara.











