De Bruyne crea, Hojlund spara e fa centro due volte. Il Napoli zoppica ancora ma vince grazie a quei due (2-1)
Per ora della grande squadra ha il cinismo. Hojlund segna il secondo gol alla Caniggia. Squadra ancora appannata, fisicamente incapace di variare ritmo. Sull'1-1 fuori McTominay e dentro le ali

Dc Napoli 01/10/2025 - Champions League / Napoli-Sporting Lisbona / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: gol Rasmus Hojlund
De Bruyne crea, Hojlund spara e fa centro. Il Napoli zoppica ancora ma vince grazie a quei due (2-1)
De Bruyne si accende, Hojlund fa il bello di notte. Sono loro due a spingere il Napoli al primo successo stagionale in Champions League. Vittoria sofferta ma vittoria. Due a uno. Il Napoli ha confermato di essere non diciamo convalescente ma ancora alla ricerca del proprio centro di gravità permanente. Sarà arduo trovarlo. Ha faticato ad accelerare e per lunghi tratti anche a raccapezzarsi. Ma poiché nel calcio per fortuna contano i gol, la squadra di Conte ha avuto la bravura di trovarne due nei momenti delicati di entrambi i tempi. Il primo su classico contropiede, con De Bruyne che ha conquistato palla al limite dell’area azzurra, è ripartito alla sua maniera (come solo lui sa fare) e poi ha servito col contagiri Hojlund che solo davanti al portiere avversario è stato bravo a rimanere freddo e a cercare lo spazio tra le gambe di Rui Silva in uscita. Il secondo nel finale con Hojlund in versione Caniggia.
De Bruyne ha risposto sul campo, da fuoriclasse, al casino scoppiato più per le parole di Conte in conferenza che per la sua peraltro modestissima contrarietà manifestata al momento della sostituzione a San Siro. Ha servito i due assist. Ha corso, ha rincorso, è rinculato, ha rischiato le giocate (come si dice). Si è comportato da fuoriclasse. Così come Hojlund. Che è stato l’Inzaghi del Napoli. Due tiri, due gol. Che vuoi più dalla vita?
L’1-o è arrivato al 36esimo del primo tempo. Lo Sporting ha cominciato a farsi vedere davanti dopo essere rimasto a lungo guardingo. Il gol del danese, però, ha acceso più lo Sporting che il Napoli. La manovra degli uomini di Conte è rimasta macchinosa. Senza esterni di ruolo (Neres e Lang) il Napoli è più prevedibile. Nonostante l’ormai abituale lavoraccio cui si è sottoposto Politano.
Il Napoli è parso a lungo appannato. Soprattutto nel secondo tempo. Su quelle che un tempo erano definite azioni manovrate, il Napoli ha fatto fatica a rendersi pericoloso. E ha finito col subire il gol del pareggio arrivato su calcio di rigore per fallo commesso dal maratoneta Politano. Per larghi tratti della ripresa, lo Sporting ha spesso e volentieri nascosto il pallone agli azzurri. E ha gestito a piacimento anche le accelerazioni. La condizione fisica degli azzurri è parsa ancora approssimativa, soprattutto per quel che riguarda le variazioni di ritmo. I portoghesi hanno sempre deciso a quale intensità giocare. Il Napoli è andato a rimorchio. Le seconde palle sono state a maggioranza dei nostri avversari.
Sull’1-1 Conte è tornato all’antico, al 4-3-3. Ha fatto entrare insieme Neres e Noa Lang. Fuori Politano e lo spento McTominay che quest’anno è ancora il fantasma del calciatore ammirato la scorsa stagione, che è stato giudicato il miglior giocatore del campionato ed è finito diciottesimo al Pallone d’Oro.
La partita è cambiata al minuto 76. Contropiede dei portoghesi e Pedro Gonçalves si è divorato il gol del vantaggio, era tutto solo in area un po’ sulla destra. Da ottima posizione, per fortuna ha tirato alto.
Il famigerato gol sbagliato è stato l’anteprima del gol subito. In questo caso il Napoli si è dimostrato grande squadra. Capace di far male alla prima occasione. Ha approfittato della serata di grazia di Hojlund che non solo ha segnato due gol (il che basterebbe e avanzerebbe) ma si è rivisto di più. In qualche occasione – non sempre – è riuscito anche a giocare spalle alla porta. Al minuto 79 ha segnato un gol da centravanti vero. Potremmo dire alla Caniggia (la porta è la stessa). Ha anticipato Rui Siva come il biondo argentino anticipò Zenga nel 1990. Un gol da urlo. E un cross al bacio di De Bruyne. De Bruyne e Hojlund sono stati i protagonisti della serata e della vittoria. Con Milinković Savić autore di un’ottima parata nel finale.