Vince la squadra più debole (il Milan che però ha un allenatore fortissimo). Il Napoli meglio 11 contro 11 che 11 contro 10

Vince il Milan 2-1 alla vigilia del compleanno di Berlusconi. Napoli senza difesa e con mille alibi. Va sotto 2-0 Poi, però, Milan in dieci e De Bruyne segna su rigore ma Conte lo sostituisce. Pulisic straordinario

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Db Milano 28/09/2025 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Kevin De Bruyne

Vince la squadra più debole (il Milan che però ha un allenatore fortissimo). Il Napoli meglio 11 contro 11 che in superiorità numerica

Gli amanti delle stelle non avevano dubbi su come sarebbe finita la partita. Domani, 29 settembre, sarebbe stato il compleanno di Silvio Berlusconi che da lassù si sarà divertito guardando il Milan di Allegri vincere giocando all’italiana (altro che evoluto). Quel Massimiliano Allegri che lui accettò al Milan in nome del bel giuoco espresso a Cagliari (altro che evoluto bis) e grazie a una presentazione coi fiocchi di Adriano Galliani.

Il Napoli ha perso 2-1. Ha tutti gli alibi di questo mondo perché Antonio Conte ha giocato con una difesa disastrata, con il solo Di Lorenzo titolare a fare da chioccia a Juan Jesus, Marianucci e Gutierrez (non male). Tutti gli altri erano infortunati: Buongiorno, Rrahmani, Spinazzola e Olivera. Beukema a riposo precauzionale in vista della Champions. L’unico rammarico è che dopo aver subito due gol in trenta minuti, ed aver comunque aver avuto in mano il pallino del gioco, la squadra di Conte ha creato poco dopo il 60esimo momento clou della partita: il Milan è rimasto in dieci per l’espulsione di Estupinan e De Bruyne ha segnato su rigore il 2-1. Negli ultimi trentotto minuti la squadra di Conte è andata soprattutto a sbattere contro la corazzata difensiva di Allegri, fatta eccezione per un clamoroso incrocio dei pali colpito da Neres (il più pericoloso del Napoli). I puristi diranno che si è giocato a una porta sola. È in parte vero. Ma nel calcio contano i gol. E il Napoli non è riuscito a concretizzare la mole di gioco creata. Anche perché, ora si può dire, Hojlund non sembra o comunque non sembra ancora quel fenomeno che gli anti-Lukaku hanno sbandierato dopo la prestazione di Firenze.

Va segnalata la reazione non proprio felice di De Bruyne al momento della sostituzione (effettivamente poco comprensibile) da parte di Conte sul 2-1. Quando devi recuperare, il belga non lo togli mai. Così come Allegri non toglie mai Modric né Rabiot. Del tecnico livornese c’è poco da aggiungere. Solo con lui in panchina, il Milan – che è a tutto tondo più debole – avrebbe potuto battere il Napoli. Ha trasformato il Milan in una squadra. Perché quando spingi gente come Rabiot e Modric a soffrire, vuol dire che hai creato una squadra e un gruppo. Il Napoli ha sempre subito gol nelle ultime quattro partite (tre di campionato e una di Champions). Una menzione per Pulisic giocatore di intelligenza straordinaria, che Allegri ha liberato in una nuova posizione dove sta facendo sfracelli.

Un po’ di cronaca.
Pronti via. Allegri non crede ai propri occhi. Il Napoli pressa alto, e allora Estupinan con la coda dell’occhio vede Pulisic nella propria tre quarti di campo e lo imbecca. Pulisic se ne va in velocità buttando il pallone avanti, con Marianucci che lo insegue invano. L’americano supera anche il disperato tentativo di tackle del difensore, Juan Jesus gli si fa incontro ma lo statunitense crossa basso sul secondo palo dove arriva Saelemaekers (nessuno lo segue) e segna.

Il Napoli reagisce bene. Mette sotto la squadra rossonera. Si rende pericoloso tra il nono e il decimo minuto, prima con un colpo di testa di Gutierrez e poi col destro di McTominay angolato dopo palla rubata a Saelemaekers. È molto bravo Maignan. Il Napoli prende coraggio, esercita grande pressione Napoli. Però è sempre il Milan ad anadre vicino al gol. Con il vecchio caro contropiede. Come al 26esimo quando Pulisic serve Fofana solo davanti a Meret. Il francese, invece di servire il solissimo Gimenez (un po’ come Inzaghi con Barone ai Mondiali), tira e tira alto seppur di poco.
Al 30esimo il raddoppio rossonero. Pavlovic è liberissimo di slalomeggiare sulla sinistra, mette in area dove Fofana da solo serve Pulisic che segna da quattro metri. Un gioco per lui. Una difesa non da Conte ma – ripetiamo – gli alibi ci sono tutti.

Il Var dice che non è rigore un dubbio tocco di Tomori su McTominay. Per Hojlund solo 11 tocchi nel primo tempo.

Nel secondo tempo l’episodio chiave al 55esimo. Finisce col Milan in dieci e De Bruyne che accorcia su rigore. Tante sostituzioni ma il Napoli finisce nella bocca del dragone che sulle partite vinte di corto muso ha costruito la propria carriera. E perde la partita.

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