Su La Stampa. Giocatori fuori ruolo, che non riescono a ritrovarsi, che non hanno un capitano. Caro Thiago facci almeno intravedere la fine del tunnel

Tardelli è insofferente con Thiago Motta: “35 formazioni diverse in 37 partite, dov’è la società?”
Marco Tardelli su La Stampa ingrossa ulteriormente il partito degli insofferenti nei confronti di Thiago Motta l’allenatore mediaticamente più coccolato e protetto della storia del calcio. Tardelli se la prende con la società assente.
Scrive su La Stampa:
Anche la Juventus cade drammaticamente contro il Psv, una ferita che avrà bisogno di tempo per rimarginarsi. I tifosi sono stufi di questa incredibile sequenza di errori, dell’abbandono di Vlahovic in panchina, perché se l’uomo che fa goal c’è non usarlo? Non è una ripicca fra giocatore ed allenatore, l’asilo è un’altra cosa. Anche la società deve, nei momenti più bui, intervenire a gamba tesa e farsi sentire, 35 formazioni diverse in 37 partite non sono un biglietto da visita ideale. Giocatori fuori ruolo, che non riescono a ritrovarsi, che non hanno un capitano. Si dice che gli errori siano fecondi, che da quelli nascono grandi idee per superare le difficoltà. Caro Thiago facci almeno intravedere la fine del tunnel. Non vediamo l’ora…
Cosa scriveva Tardelli di Thiago Motta a fine settembre
Tardelli: «la Juve ha investito molto, ha ascoltato le richieste di Thiago Motta, ora servono i fatti»
Su La Stampa Marco Tardelli scrive della Juventus e non è tenero nei confronti di Thiago Motta.
«Era partita benissimo la Juventus: squadra brillante, entusiasmo, due vittorie che forse sono state sopravvalutate ed hanno nascosto i veri problemi. Tanta solidità in difesa, ma grande difficoltà in attacco nonostante le grandi prestazioni di un ragazzino turco, Yildiz, che sinceramente ci hanno impressionato. Una delle cose positive, oltre a McKennie che per caso è rimasto alla Juventus. Un centrocampo che protegge la difesa, ma probabilmente non è di grande supporto per l’attacco dove Dusan Vlahovic si sente molto solo. Leggendo i numeri, rispetto alla passata squadra di Allegri il “difensivista”, non sono così entusiasmanti. Nel calcio l’unica cosa importante è fare gol: il possesso palla, tiri in porta, palle perse, chilometri percorsi, recuperi palla… tutte balle. Con una squadra dove i centrocampisti non segnano ed il centravanti pure, non si va lontani».
«Ecco allora che deve subentrare l’allenatore Motta con la sua fantasia e capacità, per capire di cosa ha bisogno il suo uomo di punta per rendere al meglio. Nel Bologna aveva un centravanti totalmente diverso, perfetto per il suo modo di giocare, sono certo che escogiterà qualcosa di nuovo per fare rendere al massimo Dusan. Certamente ci sono stati fra mercato ed infortuni molti problemi, ma adesso non si può più sbagliare. La società ha investito molto, le richieste di Thiago Motta sono state ascoltate sia in uscita che in entrata ed è per questo che i tifosi bianconeri si aspettano molto sia in campionato che in Europa».