L’italiana approdata per la prima volta agli ottavi di uno Slam: «Studiare nelle pause di tranquillizza, mi rilassa e non mi fa pensare alla partita»

Elisabetta Cocciaretto ieri ha raggiunto i suoi primi ottavi di finale in uno Slam, al Roland Garros. La vita della giovane tennista di Ancona non gira però solo attorno al tennis: tra una partita e l’altra si ritaglia anche il tempo per preparare gli esami di giurisprudenza. Al Roland Garros è stata fotografata con un libro tra le mani.
Cocciaretto e le sue due passioni: il tennis e lo studio
Il racconto di Libero:
Nata ad Ancona, la Cocciaretto è una tennista professionista con ancora margini di miglioramento, ma è anche iscritta all’università di Camerino. L’obiettivo è laurearsi in giurisprudenza: non ci sono dubbi che ce la farà, a giudicare dalla passione con cui parla dei suoi studi. Tra l’altro durante il Roland Garros è stata fotografata con un libro tra le mani durante una delle interruzioni per ilmaltempo. «Se non posso giocare, causa pioggia, studio – ha spiegato, sempre col sorriso -mi sono ritagliata la settimana successiva al Roland Garros per gli esami. Studiare nelle pause di tranquillizza, mi rilassa e non mi fa pensare alla partita. Quando posso parlare degli studi mi piace, mi fa sentire migliore e diversa».
Il Roland Garros scostumato non è un bel segnale per i Giochi, che faranno quando gioca un francese? (Telegraph)
Persino sua imperturbabilità Roger Federer, dopo un urlo dal pubblico a metà scambio, gridò “stai zitto!”. Erano i quarti di finale del 2013 contro Juan Martin del Potro. Nella finale femminile del 1999, Martina Hingis lasciò il campo singhiozzando dopo la sconfitta contro Steffi Graf, lacrime innescate dagli insulti della gente sugli spalti per una sua contestazione. Insomma, non è nuova la storia del pubblico “scostumato” del Roland Garros, che in questi giorni è tornata in auge dopo le proteste dei giocatori. Sono “parte di uno schema parigino”, scrive il Telegraph. Che però rilancia: non è un bel segnale in vista delle Olimpiadi.
“Un pomeriggio di tennis al Bois de Boulogne, anche quando si affronta una wildcard francese, non si avvicina all’ostilità che si incontra in una media serata di Champions League al Parc des Princes. Ma questa non è una scusa”. “Come si svolgeranno le Olimpiadi di quest’estate. I giocatori sperimenteranno un vetriolo ancora maggiore quando il tennis tornerà al Court Philippe Chatrier tra un mese?”.