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L’Atalanta vince ed è mischione Champions: cinque squadre in tre punti per un posto (o forse due)

4-1 a un’ottima Salernitana che però è ultima in classifica. Per la Champions, lotta Bologna Fiorentina Napoli Atalanta Roma. La Lazio è più dietro

L’Atalanta vince ed è mischione Champions: cinque squadre in tre punti per un posto (o forse due)
Db Bergamo 18/12/2023 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Salernitana / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luis Muriel

L’Atalanta vince ed è mischione Champions. La squadra di Gasperini surclassa la Salernitana di Inzaghi per 4-1. E dire che i granata sono persino passati in vantaggio e hanno chiuso il primo tempo in vantaggio per 1-0. Nella ripresa, tanta Atalanta anche se la Salernitana le sue occasioni le ha avute. Il punteggio è stato fin troppo rotondo. In tribuna e poi in campo stasera c’era anche l’ex Atalanta Ilicic.

A questo punto la lotta per il quarto posto è sempre più mischione Champions. In attesa di capire se l’Italia riuscirà a conquistare anche il quinto posto Champions, al momento il mischione vede cinque squadre in tre punti.

Oggi in testa c’è il Bologna di Thiago Motta a 28
poi Fiorentina e Napoli a 27
Atalanta 26
Roma 25.

La Lazio è a 21, pari punti col Monza e addirittura dietro al Torino di Cairo.

Davanti invece ci sono Inter a 41, la Juve a 37 e il Milan a 32. Oggi queste tre sembrano inavvicinabili anche se i rossoneri potrebbero numericamente essere risucchiati.

Il prossimo turno prevede due scontri diretti in zona Champions: Bologna-Atalanta e Roma-Napoli.

La Salernitana è sempre più ultima con 8 punti. La prima squadra salva è l’Udinese che è a 13.

LO SFOGO DEI GIORNI SCORSI DI IERVOLINO

Iervolino: «I problemi sono nell’ambiente lacerato, i giocatori vorrebbero andare via»

Il presidente della Salernitana Danilo Iervolino ha parlato in conferenza stampa delle contestazioni che ha ricevuto dopo l’ennesima sconfitta della squadra allenata da Filippo Inzaghi.

«Dico subito che mi dispiace tantissimo che io e i tifosi stiamo vivendo un momento di disagio. Siamo ultimi in classifica e questa non è una squadra costruita per stare lì. Abbiamo tanti nazionali, giovani promettenti e ho speso tanti soldi in meno di due anni cercando di essere quanto più presente possibile compatibilmente con altri impegni. Ho sempre avuto a cuore le sorti dei calciatori, almeno tre volte al giorno sono a telefono con i vari dirigenti per sapere cosa accade e cosa si stia facendo dal punto di vista lavorativo. Ho a cuore le loro famiglie, mi informo sul loro stato di salute e su quello dei figli. L’anno scorso abbiamo fatto un campionato importante, stiamo partecipando alla serie A per la terza volta di fila e non meritiamo una squadra che non vuole sudare o che abbia le gambe flaccide. Mi assumo le mie responsabilità, è giusto che il presidente debba mettere la faccia perchè le scelte dei manager e dei giocatori spettano a me. Ma ho comprato calciatori di livello. Non li ho pescati in Lega Pro. I problemi si annidano in un ambiente lacerato, purtroppo non riusciamo a creare quella giusta armonia e ci sono delle fazione. Molti calciatori vogliono andare via, non amano la Salernitana. Sono qui ma vorrebbero stare altrove. Abbiamo salari altissimi, cartellini costosi e loro hanno disatteso tutti gli impegni. Sono loro che devono assumersi le responsabilità. Se non hanno gioia sappiano che questa rischia di essere la tomba di molti giocatori. Avrò un pugno durissimo con tanti di loro. A gennaio manderò via chi non vuole restare, da ora in poi prenderemo soltanto gente che ha una voglia matta di stare a Salerno, di amare questi colori e questa città e di rendersi disponibili sempre. Qui c’è chi viene sostituito e si lagna, un tutti contro tutti fatto di alibi e questo è un grande problema»

Poi Iervolino ha parlato della contestazione e di ciò che è accaduto dopo la partita con il Bologna:

«Abbiamo giocato un primo tempo molle, loro hanno approfittato di errori incredibili senza i quali forse sarebbe andata diversamente. Negli ultimi 20 minuti potevamo tranquillamente pareggiarla. Ripartiamo dagli ultimi 20 minuti, non li possiamo cancellare dall’analisi generale. Poi c’è stata una grande contestazione. Non voglio ricordare a tutti quello che ho fatto, sarebbe poco elegante e ci ho messo il cuore. Però un bel gruppo di tifosi ha chiesto di parlare con la società. Si è presentato il dottor Milan, non una figura junior ma l’amministratore delegato. Loro volevano me, io ero affranto e provato. Non mi sembrava d’aver mancato di rispetto a nessuno, non era mia intenzione. Ho sempre detto di essere follemente innamorato della città, del pubblico, del loro modo di sostenerci e mi scuso quando le cose vanno male. C’è chi prende acqua e vento in trasferta e torna a casa mortificato. Non mi aspettavo tuttavia gli striscioni: irriconoscenza, striscioni minacciosi, una parte della tifoseria che non rappresenta tutti mi chiede un incontro e di metterci la faccia e umiltà. Secondo me c’è una allucinazione e una confusione diffusa. Nessun presidente ha mostrato più amore. Sono stato qui in punta di piedi senza alzare la voce o chiedere qualcosa in cambio. Non ho mai avuto retropensieri, non ho interessi reconditi a Salerno nè devo proteggere niente. Ho solo dato, non ho da rimproverarmi nulla. Non capisco questi messaggi e non merito di essere apostrofato con offese che reputo minacciose. “Attento, che se non fai quello che ti diciamo quando te lo diciamo reagiamo”: questo è il messaggio. Non accetto compromessi nè violenza, non sarò mai piegato e accondiscendente verso modi di fare che ripudio. Se pensavano di provocare qualcosa a loro favore, hanno commesso un grosso errore. Noi abbiamo bisogno dei tifosi, tutti dobbiamo remare dalla stessa parte».

 

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