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Gli ultras del Milan: «È stato un confronto pacifico volutamente travisato dai giornalisti»

Comunicato della Curva: “perché i giornalisti possono fare domande e noi no? La Figc, prima di aprire inchieste, chieda ai propri emissari”

Gli ultras del Milan: «È stato un confronto pacifico volutamente travisato dai giornalisti»
Mp La Spezia 13/05/2023 - campionato di calcio serie A / Spezia-Milan / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Milan

Comunicato della Curva Sud del Milan, che si presentano come Curva Sud Banditi, dopo la scena di sabato a La Spezia con la squadre e Pioli catechizzati dagli ultras rossoneri capitanati da Francesco Lucci.

Qualcuno ha volutamente frainteso (ed è un peccato) le immagini del dopo partita di Spezia-Milan perdendo così un’occasione eccezionale.

Molti giornalisti e non solo (in palese malafede) hanno attaccato la società per aver permesso l’incontro tra squadra e tifosi, al solo scopo di screditare la bontà dell’accaduto per creare ulteriore tensione in vista del derby di ritorno.

Che si trattasse di una situazione di confronto pacifica, caratterizzata dall’incredibile rapporto che si è creato tra questa squadra e il pubblico di San Siro, mai come oggi un tutt’uno con la Curva, era palesemente sotto gli occhi di tutto lo stadio. E le persone che ieri hanno passato la domenica a sostegno dei ragazzi a Milanello, ne sono l’ulteriore testimonianza.

La tifoseria ha fatto sentire il suo appoggio alla squadra anche sul 4-0 per la Lazio ammutolendo l’Olimpico, sotto di cinque gol in casa con il Sassuolo e dopo un derby di Supercoppa perso malamente, sempre tutti uniti ad incitare la maglia, e scusate se è poco, mentre gli stessi fenomeni che oggi attaccano la Curva erano intenti a bombardare i rossoneri sui social, tv e giornali. 

Sabato c’è stata una lampante dimostrazione d’affetto, nessuno ha “sgridato” nessuno,. Nessuna gogna mediatica. C’è stato un applauso reciproco, accompagnato dal lancio di magliette e da cori d’incitamento per i ragazzi. C’è stato un comunicato dell’Ac Milan che ha riportato con orgoglio l’episodio, perché la sostanza delle cose che fa la differenza, troppo comodo fermarsi all’apparenza. C’è stato pi un seguito domenica con migliaia di tifosi a dimostrare di nuovo il loro affetto in un momento difficile. 

Certa stampa ormai rasenta il ridicolo, burattini che travisano volutamente la realtà dei fatti, pagliacci che si arrogano il diritto di dire la qualunque senza un contraddittorio, sparando merda su chi per tutto l’anno spende soldi e dedica tempo per una passione, e che in un mondo normale avrebbe tutto il diritto di confrontarsi e sostenere la propria squadra (ma siamo in Italia, il paese del qualunquismo). Proprio così, in base a quale criterio un giornalista stipendiato da privati, ha più diritto rispetto a qualsiasi tifoso di fare domande, avere incontri con i giocatori, scrivendo per giunta ciò che gli fa più comodo? Siate meno presuntuosi, il fatto di scrivere per un giornale o lavorare per una televisione non certifica in alcun modo la verità di ciò che dite e scrivete, anzi. La stessa Figc prima di minacciare inchieste, scatenando il caos mediatico, dovrebbe chiedere ai propri emissari che manda in giro nei vari stadi come sono andate realmente le cose (loro la verità la sanno molto bene).

Più forti delle bugie, avanti uniti per il bene di questa maglia. 

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