L’affare Osimhen è slegato dalla Juventus, la nuova indagine Figc riguarda solo le carte provenienti dalla Procura di Torino, perciò non c’è il Napoli
I meno attenti, quelli che in genere leggono solo titoli ossia la stragrande maggioranza), ieri hanno notato in ritardo che il Napoli non è coinvolto nella seconda inchiesta della Procura Figc pur essendo stato “processato” la prima volta per il caso Osimhen. Non è coinvolto perché i nuovi elementi provenienti dalla Procura della Repubblica di Torino non riguardano l’affare Osimhen. Scrive Repubblica:
Le incolpazioni della Procura coinvolgono Paratici, Agnelli, Nedved, Cherubini, Arrivabene. E poi Ferrero e Romei (Samp), Accardi, Mario e Rebecca Corsi (Empoli), Preziosi (ex Genoa) e i vertici del Parma, del Pisa, del Pescara. Non solo: visto che nel file compaiono anche operazioni nuove, rispetto all’indagine di un anno fa, queste verranno trattate in una nuova indagine. In più la Procura ha un’altra indagine aperta sulla manovra stipendi: quindi “Prisma” vale, per la giustizia sportiva, tre diversi procedimenti. Non c’è invece, tra gli incolpati, il Napoli e gli scambi col Lille. Perché le novità qui arrivano solo dall’inchiesta torinese. Se poi anche la Procura di Napoli manderà le proprie carte si riaprirà anche il fronte Osimhen.
Repubblica racconta di nuovo il sistema della X nel libro nero di paratici.
In particolare, alcuni “pizzini”, scritti a penna, in cui venivano appuntati nomi delle squadre, giocatori scambiare e cifre, ma delle “x” al posto dei giocatori da prendere. Dimostrerebbero, per la Procura federale, «come lo scambio di calciatori sia preordinato solo esclusivamente con il fine di ottenere vantaggi economico/contabili, senza alcun rilievo di natura tecnico considerando che i calciatori da scambiare sono indicati da una X». Il giocatore da inserire nell’affare “veniva individuato solo ex post, al solo fine di aggiustare in positivo i valori di bilancio”.
Un testo particolarmente significativo per Chinè, perché quella X dimostra «la totale indifferenza rispetto al risultato voluto».
Un documento complesso, rinvenuto nell’ufficio di Andrea Agnelli, con accanto al nome di ogni giocatore due colonne: “valore reale” e “valore di scambio”. Ad esempio: l’acquisto di Bonucci dal Milan ha valore reale 0 e valore di scambio 35. Idem Caldara in uscita. Ma l’interpretazione è complessa, perché anche giocatori che un valore reale lo avrebbero (ad esempio Mandragora o Pjanic) risultano a zero. Insomma, non è chiarissimo, e la procura infatti non affonda.