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Ve lo immaginate Boniperti dire a un tifoso: «Lo paghi tu l’allenatore dopo Allegri?»

La frase di Arrivabene riassume perfettamente la crisi della Juventus. C’erano una volta dirigenti che hanno fatto la storia del club e del calcio

Ve lo immaginate Boniperti dire a un tifoso: «Lo paghi tu l’allenatore dopo Allegri?»
Db Torino 10/09/2013 - qualificazione mondiale Brasile 2014 / Italia-Repubblica Ceca / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianpiero Boniperti

Un tempo c’era lo stile Juventus che significava sobrietà, eleganza, e, soprattutto, dichiarazioni ponderate. Anche perché da quelle parti una parola, così come un pallone, pesa come un macigno. Il tutto accompagnato dalla fascinazione che tutti noi juventini ponevamo nei confronti dell’avvocato Giovanni Agnelli, un maestro di stile, un inventore di battute che hanno fatto la storia, mai offensive, semmai pungenti, ma geniali.

Ecco perché mercoledì pomeriggio, vigilia della partitissima di Champions League con i portoghesi del Benfica, sono rimasto attonito al solo sentire la risposta dell’amministratore delegato Maurizio Arrivabene al tifoso che rilanciava l’hashtag AllegriOut. Tradotto, l’esonero del mister bianconero per la mancanza di vittorie e di gioco. «Poi lo paghi tu quello che viene?». Stentavo a credere  avesse risposto così. Pensavo fosse un pesce d’aprile o più semplicemente una fake news. E invece c’era tanto di video, ripreso da siti, social, tv. Si vedeva il faccione dell’ex direttore Ferrari, elegantissimo come sempre, replicare in quel modo. E non importa se poi qualche ora dopo, intervistato a bordo campo da Amazon Prime, l’ad abbia derubricato l’uscita a battuta. Ormai la frittata era servita. Il messaggio era passato a poche ore dalla discesa in campo. Come dire, «se solo ce lo potessimo permettere, Allegri sarebbe già esonerato».

Ecco perché in quegli istanti mi è riapparsa la figura di Giampiero Boniperti, presidentissimo della Vecchia Signora dal ’71 al ’90, e prima ancora dirigente bianconero. Insomma, un simbolo della juventinità tendenza avvocato. Chissà come avrebbe replicato colui che interpretava al meglio il dna della casa madre. Forse avrebbe guardato negli occhi il tifoso e mostrato un sorriso. O forse avrebbe fornito una risposta perentoria a difesa di Madama e del Mister: «Allegri non si tocca». Certo è che non sarebbe scivolato così in basso. Nemmeno a taccuini chiusi o a telecamere spente. Perché c’era una volta lo stile Juve…

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