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Dove sono finite le vestali della napoletanità piagnona?

I leader delle cassandre piangenti stanno battendo in ritirata di fronte agli straordinari risultati di questa squadra forse sottovalutata anche da Spalletti

Dove sono finite le vestali della napoletanità piagnona?

Le cassandre piangenti che hanno imperversato nei mesi scorsi dove sono finite? “I resti di quello che fu uno dei più comici eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza”.
Forse tentano silenziosamente di riguadagnare una posizione tra i tifosi doc. Posizione nella quale si erano auto nominati leader. Intanto battono in precipitosa ritirata dalle loro posizioni.

Dove sono le vestali della napoletanità piagnona?
Hanno abbandonato al loro destino esuli ed emigranti sulle note di Santa Lucia Lontana. Sono scomparsi dunque gli ineffabili emuli di una versione da avanspettacolo del libro cuore.

Il Napoli stratosferico visto contro il Liverpool ci ha entusiasmato. Tanto da aprire un dibattito sul fatto che sia stata o meno la più bella partita degli azzurri negli ultimi vent’anni. Io, entusiasta tra gli entusiasti, dico che il clamoroso successo non deve farci perdere il senso della misura. Però è incontrovertibile che esso sia il segno di una enorme potenzialità di questa squadra allestita con straordinaria maestria dalla società. Una squadra giovane e piena di talenti nella quale forse, sbagliando di grosso, nemmeno Spalletti sembrava credere fino in fondo. E che sembra avere quella personalità, quella sfrontatezza che mancavano in passato.

I leader di questa squadra non sono oggi tali per anzianità. Né per determinazione dei boss dello di spogliatoio. Ma per valore personale dimostrato sul campo. E non penso soltanto a Kvara o Osimhen ma, per esempio, a Lobotka e Anguissa.

Adesso, per restare ancorati al reale, ci aspetta da subito un cammino ricco di ostacoli . A cominciare dal match di sabato contro lo Spezia. Che inevitabilmente dovrà prevedere un turn over abbastanza corposo. Ci attendono infatti in sette giorni due sfide terribili fuori casa: Rangers e Milan. E la rosa costruita con tanta abbondanza va utilizzata in pieno.

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