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Stiamo davvero discutendo su chi sia più forte tra Ronaldo e Osimhen?

L’ennesimo dibattito surreale. Alimentato dagli stessi che fino a dieci giorni fa parlavano di disastro Napoli. Victor è un portento ma CR7 è un altro pianeta

Stiamo davvero discutendo su chi sia più forte tra Ronaldo e Osimhen?
Db Manchester (Inghilterra) 20/10/2021 - Champions League / Manchester United-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Cristiano Ronaldo

Un consiglio onesto e leale agli appassionati che conservano un minimo di raziocinio: se ci riuscite, in queste ore, evitate di accedere ai social network. Sì, evitate. Che rischiate di essere risucchiati in un dibattito a tratti surreale. Un dibattito che coinvolge tifosi, addetti ai lavori, opinionisti dell’ultim’ora, insider (sic!). Un dibattito da teatro dell’assurdo. Un dibattito che verte, più o meno, su una specie di domanda: è meglio Victor Osimhen o Cristiano Ronaldo?

Il quesito, di per sé, non meriterebbe tantissima attenzione. Chiunque sia dotato di un minimo di onestà intellettuale (non è neanche il caso di tirare in ballo la competenza), con tutto il sacrosanto rispetto per Victor, non ha alcun problema a dare una risposta chiara, precisa, senza fronzoli. Cristiano Ronaldo, ad oggi, è cento volte più forte di Osimhen. Non reggono moduli, compiti, funzioni, età. È un dato oggettivo, palese. E chi scrive – meglio chiarirlo, a scanso di equivoci – ritiene Osimhen un portento, tra gli attaccanti più determinanti del nostro campionato. Chi scrive – rincariamo pure la dose – la pensava così anche l’anno scorso, quando a Victor si faceva la conta dei difetti, dalla scarsa efficacia tecnica all’eccessiva irruenza, ritenuta dannosa per la squadra. Erano lacune che per una parte della critica giocavano un ruolo troppo importante, a dispetto delle innegabili doti atletiche. E che spinsero qualcuno a scrivere addirittura che andasse messo in panchina per far posto a Mertens, che «coi piccoletti si gioca meglio».

Ecco, è evidente che se rimanesse Osimhen il Napoli resterebbe una squadra forte, fortissima. A dispetto dell’opinione degli stessi che oggi ritengono Ronaldo un downgrade, che fino a un paio di settimane fa ci raccontavano di quanto servissero Deulofeu e Barak per evitare il decimo posto. Ma è altrettanto evidente che Cristiano Ronaldo proietterebbe il club in tutt’altra dimensione, in campo e fuori.

Non succede, perché non succede. Eppure, a Napoli siamo arrivati al paradosso per cui di fronte all’opportunità di prendere uno che ha segnato 800 gol in partite ufficiali tra club e Nazionale, che ha vinto 5 (c i n q u e) Champions League e 5 (c i n q u e) Palloni d’oro – roba che fa accapponare la pelle – si reagisce in maniera tiepidina, per non dire critica. Lo specchietto per le allodole sarebbe l’età, eppure parliamo di un calciatore noto per una cura maniacale del suo fisico, che nell’ultima Coppa Campioni ha segnato 6 gol in 7 apparizioni. Quasi tutti decisivi, tra l’altro. Di domanda, forse, ne andrebbe fatta un’altra: ma veramente fate? 

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