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Ponte Morandi, l’ad di Aspi scarica Spea: «Le condizioni del viadotto erano peggiori di quanto dicevano»

Sul Secolo XIX stralci dell’interrogatorio di Tomasi ai pm: «Dopo la tragedia abbiamo incaricato una società terza dei controlli, i risultati ci hanno sorpresi» 

Ponte Morandi, l’ad di Aspi scarica Spea: «Le condizioni del viadotto erano peggiori di quanto dicevano»

Tra poco più di un mese saranno passati quattro anni dal crollo del Ponte Morandi. Nei giorni scorsi, scrive Il Secolo XIX, l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, si è presentato ai pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno, che indagano sulla tragedia, per rendere alcune dichiarazioni circa i controlli che in passato venivano svolti sul viadotto e su tutte le infrastrutture autostradali. Un interrogatorio durato tre ore in cui ha accusato e scaricato la Spea Engineering, società che per anni ha curato verifiche e manutenzioni per Aspi.

“Ha spiegato come i dirigenti di Autostrade non si aspettassero uno stato così deteriorato sia del ponte crollato il 14 agosto del 2018 con 43 morti che delle altre infrastrutture della rete. «Dopo la tragedia di Genova e il collasso del viadotto Polcevera – ha messo a verbale Tomasi – come Autostrade abbiamo incaricato una società terza (Proger ndr) di svolgere una serie di controlli su quello che restava del ponte e sulle altre infrastrutture. I risultati ci hanno sorpreso perché hanno descritto un quadro assolutamente peggiorativo rispetto a quello che ci veniva presentato da Spea Engineering, la società che era incaricata da noi dei controlli»”.

Le dichiarazioni di Tomasi, scrive il quotidiano genovese, sono molto importanti per i pm di Genova.

“E così ieri il verbale dell’interrogatorio del massimo dirigente di Autostrade è stato depositato ieri mattina a tutte le parti in vista del maxi-processo che si aprirà giovedì a palazzo di giustizia con 59 imputati alla sbarra. Ovviamente costituirà un elemento significativo al prossimo dibattimento”.

Ormai, comunque Spea non ha più parte nelle manutenzioni di Aspi. Dopo il crollo del Morandi e la successiva inchiesta sul degrado delle infrastrutture e i report falsificati la dirigenza di Atlantia le ha tolto ogni incarico.

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