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Tonali, ovvero come far crescere un gioiellino che poi diventa l’uomo scudetto

Loro Ibrahimovic l’hanno preso. Attorno a lui e Giroud la società (con Maldini, Gazidis, Scaroni) ha costruito una squadra sottovalutata nei giudizi. Leao il fiore all’occhiello

Tonali, ovvero come far crescere un gioiellino che poi diventa l’uomo scudetto
Verona 08/05/2022 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Milan / foto Image Sport nella foto: esultanza gol Sandro Tonali

Verona non è più fatale. Al Bentegodi il Milan conquista una fetta importante di scudetto. Vince in rimonta 2-1, esibisce forza muscolare e mentale, mette in mostra Sandro Tonali che tra il gol all’ultimo minuto alla Lazio e la doppietta al Verona ha conquistato il ruolo di uomo scudetto. Un gioiellino di 22 anni, arrivato la scorsa stagione in pompa magna, con un eccessivo carico di aspettative al punto che tanti dubbi cominciarono a circondarlo. È anche nella gestione di Tonali che il Milan ha dimostrato di aver imboccato la strada che conduce alla crescita del club. Non hai per caso in rosa grandi giocatori come Giroud e Ibrahimovic, in società un mostro sacro come Maldini, in panchina un tecnico troppo sottovalutato come Pioli. Dopo la prima deludente stagione, Tonali ha giocato il secondo anno in crescendo, ha acquistato autorevolezza fino a diventare il calciatore decisivo per la vittoria del campionato.

Di gol al Verona ne ha segnati addirittura tre. Il primo, da attaccante puro, annullato per un minimo fuorigioco. Gli altri due, da centravanti d’area, entrambi su assist di Leao calciatore fortissimo, uno di quelli che resterà ancora poco in Serie A.

C’è troppa superficialità nel giudicare la rosa del Milan che ha saputo indovinare il mix tra calciatori esperti (in panchina c’è anche Florenzi) e giovani di talento come Leao, Theo Hernandez, meno giovani come Tomori (24 anni). I campionati non si vincono mai per caso. Nulla si vince per caso. Il Milan ha una società degna di questo nome, con Scaroni, Gazidis, Maldini, Massara. Loro Ibrahimovic l’hanno preso e Zlatan è stato l’ascensore che li ha portati dall’anonimato all’alta classifica. La differenza è tutta qua. Non ricordiamo dibattiti sui nomi dati ai figli dei calciatori. E il prossimo anno il divario sarà più ampio.

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