Corsport: Ancelotti testimonial mondiale contro il narcisismo. Non è mai esistito l’ancelottismo

È caduto da piccolo nella pozione magica del buon senso e del saper campare. Un fuoriclasse della panchina che non avverte mai l'esigenza di sfoggiare le proprie conoscenze

Ancelotti Everton

2019 archivio Image Sport / Calcio / Everton / Carlo Ancelotti / foto Imago/Image Sport

Oggi il Real Madrid potrebbe vincere la Liga, serve un pareggio in casa contro l’Espanyol. Se dovesse accadere, Ancelotti sarebbe il primo allenatore a vincere i cinque più campionati europei: Italia (Milan), Inghilterra (Chelsea), Francia (Psg), Germania (Bayern), Spagna (Real Madrid). Il Corriere dello Sport, a firma Massimiliano Gallo, dedica oggi un ampio ritratto al tecnico emiliano. Di cui riportiamo le prime righe.

In tempi di egolatrie, Carlo Ancelotti potrebbe essere testimonial mondiale contro il narcisismo. Un fuoriclasse della panchina che non avverte mai l’esigenza di sfoggiare le proprie conoscenze. Ai più disattenti riesce persino a far credere di essere lì per caso o per fortuna. Una sorta di tenente Colombo prestato al calcio. Vince ininterrottamente da oltre vent’anni – e ci limitiamo alla sua carriera di allenatore – e nessuno ha mai parlato di ancelottismo. Non esiste. Ha un innato antidoto nei confronti dell’ostentazione. Non è né modestia né atteggiamento morettiano per dare di più nell’occhio. È semplicemente la sua natura. È come se da piccolo, nella sua Reggiolo, fosse caduto nella pozione magica del buon senso e del saper campare.

Correlate