«Avevo diciannove anni, il nostro allenatore era Boniek. Ero il numero 4 e il numero 4 aveva la sfortuna (o la fortuna) di dover marcare il 10. Nonostante la sconfitta ero felice»
In Inghilterra si sono lasciati andare ad un infelice paragone tra Maradona e Harry Kane. Più che altro per l’attitudine a decidere le partite. Sul tema è intervenuto anche l’allenatore del Tottenham, Antonio Conte. Che ha chiarito che Diego e Kane sono calciatori estremamente diversi. Diego era un dieci, non un nove; Kane invece nasce attaccante, pur avendo il talento – secondo l’ex allenatore dell’Inter – per giocare con un’altra punta davanti.
Per Conte è stata l’occasione per raccontare anche un aneddoto legato a Maradona.
Quando giocavo per il Lecce, l’allenatore era Boniek ed ero un numero 4. All’epoca si marcava a uomo e io dovevo marcare il 10. Sono stato così fortunato, o sfortunato, da dover marcare Maradona in un Napoli-Lecce finito 3-2. Segnai il mio primo gol in Serie A a soli 19 anni, fu l’ultima stagione di Diego a Napoli ma quella gara mi è rimasta impressa. Prima l’ho marcato, poi ho segnato un gol: nonostante la sconfitta ero felice.
Conte felice nella sconfitta è quasi impossibile da credere. Ma se l’ha detto lui…