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Neymar: «Mi influenza il calcio da strada. Mi diverto come il primo giorno, altrimenti smetterei»

A Sportweek: «Mi piace il dribbling, il numero che fa divertire la gente. L’istinto guida le mie giocate. Vivo nel caos da quando avevo sei mesi».

Neymar: «Mi influenza il calcio da strada. Mi diverto come il primo giorno, altrimenti smetterei»
2021 archivio Image Sport / Paris Saint-Germain / Neymar / foto Uefa/Image Sport

Non è un buon momento per Neymar. Contestato duramente dai tifosi per l’eliminazione del Psg dalla Champions League, il brasiliano vive la delusione della sconfitta. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato per Sportweek, in occasione della presentazione delle sue nuove scarpe Puma, le “Future Z”.

«Mi diverto sempre come il primo giorno, anche perché altrimenti smetterei. Sono molto felice di ispirare i bambini, di sapere che sono contenti quando io gioco. Il loro supporto e la loro attenzione mi trasferiscono un’energia particolarmente preziosa per il mio comportamento in campo e anche fuori: devo essere un esempio per loro».

Parla dell’esclusione dalla Champions.

«Siamo tristi per l’eliminazione in Champions, volevamo andare avanti in questa manifestazione. Adesso dobbiamo assolutamente vincere il campionato, che a questo punto è il mio primo obiettivo. Poi comincerò a pensare al Mondiale. Dopo la sconfitta con il Real Madrid ero molto dispiaciuto, scarico. Ma i messaggi dei tifosi mi hanno aiutato a riprendermi».

Parla di ciò che lo ha sempre ispirato.

«Sento forte l’influenza del calcio da strada e del calcetto. Mi piace il dribbling, il numero che fa divertire la gente. L’istinto guida spesso le mie giocate».

Ricordando di quando Pelè disse di lui “Può diventare più forte di me”, Neymar gli esprime gratitudine.

«Pelé è stato il più grande di tutti, meglio anche di Maradona».

Netflix gli ha dedicato un documentario, “Il caos perfetto”.

«Penso che questo titolo mi rappresenti, perché ho avuto molti problemi, ma alla fine è andato tutto bene. La mia vita è sempre stata così. Vivo nel caos da quando avevo sei mesi. Ho avuto un incidente con i miei genitori. E anche dopo essere diventato un calciatore, poco è cambiato. C’è sempre stata confusione. In compenso però ho una vita molto bella».

 

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