L’Italia paralimpica di hockey finisce sul Nyt: «Abbiamo un disperato bisogno di giocatori»
Il grido di aiuto di coach e giocatori: «Andiamo negli ospedali a cercare persone che hanno avuto un incidente e chiediamo loro di giocare».

La Nazionale italiana di hockey su slittino ha conquistato il quinto posto alle Paralimpiadi Invernali 2022 vincendo in finale contro la Repubblica Ceca per 4-3. Gli italiani hanno ribaltato la sconfitta per 5-0 subita dai cechi nella prima partita del girone grande ad una grande prestazione del piemontese Andrea Macrì, autore di due assist e del gol del 3-3 a pochi secondi dalla fine, che è valso il tempo supplementare che ha portato alla vittoria.
Il New York Times riporta proprio le parole di Macrì:
«Spero che in Italia ci siano dei bambini che ci hanno guardato e che hanno detto: ‘Wow, mi piacerebbe giocare a quel gioco che la gente ama così tanto. Perché abbiamo un disperato bisogno di più giocatori».
Nonostante i successi, tra i giocatori italiani c’è un senso di pessimismo verso il futuro. Il NYT scrive:
“Non è facile essere un giocatore di hockey su ghiaccio para in Italia. La squadra è una banda di dilettanti, ognuno dei quali deve presentare 18 giorni di richieste di vacanza al suo datore di lavoro regolare per partecipare alle Paralimpiadi, che lottano per trovare il ghiaccio in un paese con poca tradizione di hockey e solo tre piste di ghiaccio utilizzabili”.
Macrì dice che ci sono solo 30 giocatori in tutto il Paese e solo due squadre di club. L’Italia deve affrontare squadre che hanno risorse e livelli di impegno di gran lunga superiori.
L’assistente allenatore della Nazionale, Mirko Bianchi, racconta che molti Paesi inviano scout e giocatori negli ospedali per reclutare persone con disabilità per giocare e che molti governi forniscono finanziamenti per la loro formazione. In Italia, invece, ci sono pochi soldi per fare questo: è lasciato ai giocatori fare apparizioni negli ospedali per scoprire talenti.
«Non è così facile trovare nuovi giocatori. Cerchiamo di trovare persone che forse hanno avuto un incidente e chiediamo loro di giocare. Ma è difficile. In Italia, abbiamo calcio, basket, pallavolo, e tutti vogliono fare questi sport».
I giocatori vorrebbero aiuto dalla Federazione italiana sport sul ghiaccio, almeno un investimento in pubblicità televisiva e radiofonica. Macrì:
«Ci piacerebbe vedere più aiuto, ma sai, non c’è molta tradizione per l’hockey in Italia. Siamo italiani. Possiamo giocare a hockey davvero bene, ma possiamo anche giocare in modo terribile. Non siamo professionisti. Siamo solo persone che hanno la passione di giocare a hockey su slitta».