Gli elogi della critica al personaggio di Gianluca Gori. Il Corsera: poco sfruttata Ornella Muti, troppo fragile Lorena Cesarini, è quella che, senza storia, ha convinto di più

I quotidiani premiano la performance di Drusilla Foer la donna interpretata da Gianluca Gori, che ieri sera ha affiancato Amadeus alla guida del Festival di Sanremo.
Drusilla Foer al fianco di Amadeus, una scelta rivoluzionaria per lo spettacolo televisivo più nazionalpopolare. )(…) Intelligente, ironica, il dubbio come approccio alla realtà che in tempi di tuttologi è un segno di salutare apertura mentale. Gianluca Gori nasce come fotografo toscano, ma poi si è trovato meglio nel suo alter ego, Drusilla, anziana e ricca vedova fiorentina, pungente e glamour. Un personaggio nato sul web e poi arrivato a riempire i teatri con i suoi spettacoli. E ieri sul palco più importante di tutti. (…) Poco sfruttata Ornella Muti, troppo fragile Lorena Cesarini, delle tre co-conduttrici salite all’Ariston finora è quella che, senza storia, ha convinto di più. (Corriere della Sera)
Era lei quella che avrebbe dovuto dare scandalo. La prima conduttrice «en travesti» sdoganata dal Festival. Il primo uomo vestito da donna sul palco dell’Ariston. La paladina dei diritti Lgbtq assoldata da Amadeus in quota «inclusività». Invece, alla fine, «sono la donnina più normale che ci sia qui». Lo dice lei stessa. Drusilla Foer, che in realtà è l’attore Gianluca Gori, nel polverone dei mezzi scandali sanremesi, perlopiù montati ad arte, fa più rumore comportandosi con il consueto charme. (…) Tra i ciondoli a forma di cannabis di Ornella Muti, l’auto-battesimo di Achille Lauro, le lacrime copiose sul razzismo di Lorena Cesarini e la favola politicamente scorretta sui trans di Checco Zalone, i capelli argentati e i vestiti attillati dell’«anziana soubrette», come si definisce, paiono robe da educande. Del resto, l’obiettivo di Drusilla non è dare scandalo. (Il Giornale)
La partner è Drusilla Foer, irresistibile. Classe da vendere, Gianluca Gori porta sul palco la sua creatura che vive di vita propria. (la Repubblica)