Buon per il Napoli ma un equilibrio al ribasso renderà sempre più marginale il nostro calcio. Se l’Italia non andrà ai Mondiali, la crisi esploderà
A memoria d’uomo, non si ricorda un campionato così modesto come quello attuale. Ci si può consolare rifugiandosi nell’equilibrio. Ma è un equilibrio dannatamente al ribasso. Il livello calcistico offerto dalla Serie A è dir poco mediocre. Come testimoniano i penosi risultati delle italiane nelle coppe europee (ripetiamo, in Europa le italiane rimediano le stesse figuracce dell’Italrugby nel Sei Nazioni). Il Milan pareggia con Salernitana e Udinese. L’Inter perde in casa col Sassuolo e pareggia 0-0 in casa del Genoa penultimo in classifica.
Ovviamente è una buona notizia per il Napoli (i cui tifosi hanno dato vita a una sceneggiata senza fine per il pareggio di Cagliari), sempre che il Napoli riesca a fare risultato domenica sera a Roma contro la Lazio di Sarri. Ma è impossibile chiudere gli occhi di fronte al declino del calcio italiano. Un declino che danneggia tutti, anche e soprattutto sotto il profilo economico. Perché uno spettacolo scadente attira meno pubblico, meno sponsor, i diritti tv costeranno meno. Non comprenderlo, vuol dire non voler guardare la realtà. Se l’Italia dovesse fallire la qualificazione ai Mondiali, la crisi del calcio italiano esploderà. Con conseguenze forse non ancora immaginabili. E qui sorvoliamo su tutte le incongruenze dei bilanci in un sistema che mal tollera la pur minima regola.
