Carlo Guaitoli, il suo storico direttore d’orchestra al Fatto: «Era solo perché concepiva il rapporto tra due persone che si amano come qualcosa di talmente elevato che era impossibile da raggiungere»

Carlo Guaitoli, pianista e direttore d’orchestra legato a Franco Battiato da un lungo sodalizio, ha raccontato del cantautore al Fatto Quotidiano, ricordando l’immensità di Battiato, ma anche la sua grande semplicità
«Si è sempre approcciato alle cose in maniera del tutto originale, spiazzante. Qualsiasi cosa un altro artista avrebbe deciso in un dato momento, non era quello che sceglieva lui. Aveva una personalità talmente forte che non ci pensava più di tanto, sentiva di doverlo fare»
Tanti i momenti da ricordare vissuti insieme, come quando andarono in India, al Festival Internazionale di Musica Sacra, dove Battiato incontrò il Dalai Lama.
«A Bangalore, in mezzo alla musica e alla spiritualità da tutto il mondo, i mezzi erano limitati, il mixer prese fuoco, il pianoforte era crepato. Fu una delle esperienze più intense vissute con lui»
Battiato era un profeta, poteva dare l’impressione di essere pigro e lento nello scrivere la sua musica, ma poi quando si metteva una cosa in testa andava dritto per la sua strada
«Una volta doveva scrivere un brano per una tournée. Si avvicinava il giorno, io cominciai le prove coi musicisti e lui era ancora a casa. Due giorni prima lo chiamai: ‘Franco, l’hai scritto?”. E lui: ‘No, ho guardato il torneo di Wimbledon’. L’ultimo giorno si svegliò, e scrisse un capolavoro: Aurora»
Non si può non definirlo un tipo particolare, non mangiava carne e credeva nella reincarnazione, convinto che la reincarnazione fosse anche nei Vangeli e che molti sacerdoti lo sapessero. Il suo nemico numero uno, l’approssimazione.
«Una volta a un concerto si arrabbiò molto con me. Ero sceso dal palco perché non suonavo per due brani. A un certo punto lui cambiò la scaletta, io non me ne accorsi, e dovevo cominciare il brano, ma non ero sul palco. Pensò che il mio fosse stato un atteggiamento di superficialità, avevo sbagliato perché mi ero allontanato. Non successe mai più»
Più avvezzo ad avere un rapporto con gli animali che con l’altro sesso
«Curava e dava da mangiare ai cani randagi nella sua zona. Non uccideva neanche una zanzara»
Battiato è rimasto un uomo solo
«È che concepiva il rapporto tra due persone che si amano come qualcosa di talmente elevato, una combinazione rarissima che avviene una volta su un milione, che era impossibile da raggiungere. Non era disponibile al compromesso»