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El Mundo: Ancelotti ha riconosciuto l’evasione del 2014 ma ha negato quella del 2015

Si è opposto all’accusa più gravosa, portando come prova la geolocalizzazione del suo cellulare per dimostrare che lasciò la Spagna dopo l’esonero

El Mundo: Ancelotti ha riconosciuto l’evasione del 2014 ma ha negato quella del 2015

Più breve del previsto la mattinata di Carlo Ancelotti nel Tribunale di Madrid per deporre sull’accusa di evasione fiscale. Poche le domande del giudice che ha ascoltato la versione del tecnico emiliano.

Come scritto dal quotidiano El Mundo, Ancelotti ha riconosciuto le proprie responsabilità relativamente al 2014, sostenendo di esser stato mal consigliato. Per questo motivo – scrive El Mundo – ha accettato di pagare i 300 mila euro che gli sono stati contestati più l’ammenda e gli interessi per il ritardo nel pagamento.

Ma il clou è relativo al 2015. L’allenatore si è opposto all’accusa più gravosa del fisco spagnolo, quella relativa all’anno 2015 quando è stato esonerato (per cui il fisco ha chiesto il blocco del suo stipendio). Secondo Ancelotti non è scattata la soglia minima dei 183 giorni di residenza a Madrid, soglia che fa considerare una persona un residente spagnolo. Ha dichiarato di essere rimasto in Spagna 158 giorni e di aver lasciato Madrid dopo essere stato esonerato dal club (al termine della stagione). E quindi dovrebbe pagare la tasse con aliquota dal 24,5% (come ha fatto) e non al 47% (come invece gli contesta il fisco). Il tecnico ha portato in aula le prove come i biglietti aerei e la geolocalizzazione del telefono cellulare. Il giudice ha chiesto che la difesa presenti anche foto che documentino che Ancelotti in quei giorni non era a Madrid né in Spagna. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per la sentenza.

 

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