Adriano Giannini: «A due anni Lina Wertmuller mi promise 10 mila lire per fare pipì sul set, rifiutai»

L'attore al Corsera: «Sul set di un film di Kung Fu che doveva fare Arnold Schwarzenegger trovo due attrici grosse come ninja: primo ciak e prendo un calcione»

Giannini

Il Corriere della Sera intervista l’attore Adriano Giannini a proposito del suo prossimo 50esimo compleanno I 50 anni non lo spaventano, perché, al di là dei tanti successi al cinema, quello che lo ha reso più forte è stato l’aver trovato l’amore e i valori della famiglia quando ha incontrato Gaia Trussardi, sposata nel 2019.

Giannini sottolinea l’importanza di condividere le proprie solitudini con qualcuno che diventano un legame che unisce. E traduce questo suo pensiero in un’immagine

«Un’immagine dell’altro giorno, mentre andavo via dal set alle cinque del mattino, dopo aver girato tutta la notte, con un freddo micidiale, fra sangue e sparatorie, nella scenografia di un luna park. Ormai ridotto a uno straccio, ho superato l’area dei camion, dei camper, mi sono voltato e ho visto un ragazzo di spalle, dietro a un ventilatore gigante, una macchina del fumo per fare la nebbia di notte. Ho pensato: mentre noi stavamo a creare la magia del cinema, quell’omino è stato qui per tutta la notte, da solo, a fare la nebbia».

Figlio di Giancarlo Giannini e Livia Giampalmo, ha vissuto la sua infanzia tra i set cinematografici prima di diventare operatore e poi attore

«A due anni, Lina Wertmuller mi volle per una scena di Film d’amore e d’anarchia. Io ero timidissimo e detestavo chi mi faceva le moine, soprattutto se diceva che somigliavo a papà. A maggior ragione perché lui era sempre via per lavoro. Insomma, mi misero vestiti di lana che pungeva mentre sventolavano diecimila lire per invogliarmi, secondo loro, a fare l’attore. Non ero affatto divertito. Poi, capii che la scena consisteva nel fare la pipì sul vasino e, siccome io la facevo sempre a letto, la trovai di cattivo gusto. Mi rifiutai. Dissi: il pagliaccio non lo faccio. Manco fossi Clark Gable»

Ma di storie singolari è piena la sua carriera  come una accaduta sul set di un film di kung fu.

«Arriva un copione in cinese e mi dicono che doveva farlo Arnold Schwarzenegger, poi sgradito in quanto repubblicano, per cui hanno pensato a me. Pagavano bene e vado a Shanghai. Trovo due attrici ex campionesse mondiali di qualcosa, grosse tipo ninja. Mi assicurano: tranquillo, faranno finta. Al primo ciak, mi prendo un calcio terribile nel muscolo femorale».

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