Il jazzista Lino Patruno al Fatto: «Non sono l’unico a pensarlo. Era un giro pericoloso. Lavoravo alla Ricordi, veniva spesso nel mio ufficio. Il nostro unico argomento erano le donne. Una fissa»

Sul Fatto Quotidiano un’intervista al jazzista Lino Patruno, ex componente de “I Gufi”. Ha avuto esperienze anche in tv, come attore di cabaret, di teatro e di cinema. Ha composto musiche per cinema e teatro. È stato sceneggiatore e produttore cinematografico, organizzatore di festival di jazz, presentatore e regista televisivo. Ha frequentato tanti grandi, da Gassman a Gaber a Dalla. E anche Tenco. Parla della sua morte.
“Lavoravo alla Ricordi, Luigi veniva spesso nel mio ufficio. Il nostro argomento principale, se non unico, erano le donne. Una fissa. Durante quel maledetto Sanremo, aveva problemi: stava con una tizia legata al clan dei Marsigliesi, un giro pericoloso. Per me non si è ucciso. E non sono l’unico a pensarlo”.