E’ cominciato lo stillicidio dei dettagli autoptici. La Gazzetta: Maradona soffriva di “cardiomiopatia dilatativa” e il suo cuore era arrivato a pesare più di 500 grammi
E’ cominciato lo stillicidio dei dettagli autoptici. La morte di Maradona si porta appresso il “giallo” delle condizioni in cui versava negli ultimi giorni, e delle cure a cui non sarebbe stato sottoposto.
Domani saranno analizzati in vari laboratori i “reperti”: il sangue, le urine e i tamponi nasali prelevati durante l’autopsia. E il cuore.
La Gezzetta dello Sport riprende un lancio della agenzia di stampa statale Telam, secondo il quale il cuore di Diego pesava il doppio di un cuore normale. Secondo quanto osservato dai medici forensi che hanno eseguito l’autopsia, Maradona soffriva di “cardiomiopatia dilatativa” e il suo cuore era arrivato a pesare più di 500 grammi.
Sempre la Gazzetta scrive che gli studi tossicologici cercheranno di determinare se Maradona avesse tracce di alcol, droghe o qualche altra sostanza nell’organismo nelle ore precedenti la sua morte. La maggior parte delle perizie inizierà domani presso la sede della Soprintendenza della Polizia Scientifica nella città di La Plata.
