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Il Sassuolo è primo in classifica, ma non chiamatelo miracolo

È un gioiellino imprenditoriale figlio della tenacia e della visione di Squinzi che oggi non c’è più, e di De Zerbi

Il Sassuolo è primo in classifica, ma non chiamatelo miracolo

Il Sassuolo è primo in classifica dopo otto giornate. Una domenica storica per la squadra di De Zerbi e per il gioiellino costruito negli anni da Giorgio Squinzi un’eccellenza italiana, un uomo che ha sempre avuto visione. Un gioiellino portato avanti dai figli. Per sapere se si tratta di un primato definitivo, o soltanto questione di ore, bisognerà attendere Napoli-Milan. Se il Milan dovesse vincere al san Paolo, il Sassuolo resterebbe secondo. Altrimenti il 22 novembre sarà per sempre una data storica a Sassuolo. La squadra neroverde ha vinto 2-0 a Verona contro la squadra di Juric. Un gol per tempo: Boga e Berardi.

È ovviamente un grande successo di Roberto De Zerbi che ha costruito una squadra che sta seguendo le orme dell’Atalanta. Non è un miracolo. È un’opera di ingegno, frutto del lavoro, dell’applicazione, della capacità manageriale. È andato a pescare i calciatori che ha ritenuto congeniali al suo modo di intendere il calcio. E non si è rinchiuso nel cliché del calcio bello ma disinteressato ai risultati.

Sì, è per certi versi la solita favola che i soldi contano fino a un certo punto. Ovviamente i soldi contano. Ma nel calcio, come nella vita, contano anche altri fattori. De Zerbi, insieme con la società, ha costruito la squadra passo dopo passo. Facendo tesoro del lavoro di Di Francesco. Si chiama programmazione. E la settimana prossima il Sassuolo ospiterà l’Inter in quello che può essere definito scontro al vertice. E chi insegue è l’Inter.

 

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