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Napoli impalpabile, c’è una sola squadra in campo: la Juve vince 3-0

Dominio assoluto dei bianconeri, che chiudono col 100% di possesso palla. Pirlo: “Non abbiamo permesso al Napoli di giocare”. Gattuso: “…”

Napoli impalpabile, c’è una sola squadra in campo: la Juve vince 3-0

Quando Ronaldo butta dentro la palla del 3-0 non c’è nemmeno un giocatore del Napoli che abbia la forza di raccogliere il pallone dalla porta di Meret. Il portoghese è sotto la curva vuota a dedicare agli spalti inanimati il gol che segna il destino di un match senza storia, e nessuno spreca una reazione, un moto d’orgoglio, niente.

Napoli assente, non giudicabile. Napoli impalpabile. Con la squadra di Pirlo padrona assoluta, in dominio costante e totale, dal riscaldamento al fischio finale. Partita letteralmente inguardabile. Una sola squadra in campo.

Gattuso, pur penalizzato dalle assenze, sbaglia completamente la lettura tattica del match: il centrocampo bianconero straripa, i dirimpettai azzurri non la vedono mai. Come se giocassero a 800 chilometri di distanza. Un torello di 90’ con nessuno in mezzo. Difesa indifendibile, attacco inattaccabile. Il finale di un weekend con il morto, col Napoli protagonista.

Quando dopo appena 7 minuti le teorie di Pirlo si traducono in un assist di Ramsey per Ronaldo, il portoghese non trova ostacoli, evita il portiere in uscita per poi mirare la porta sguarnita. Il Napoli è ridotto ad un fantasma, come se non fosse mai nemmeno arrivato a Torino.

Il palleggio della Juve non trova resistenza, riempie tutti gli spazi. Un trionfo atletico, persino: corrono solo loro, arrivano primi su ogni palla, vincono tutti i contrasti e a volte per noia si contrastano vincendevolmente, tanto per dare un po’ di sostanza alla tenzone. Senza accusare reazione alcuna.

Il Napoli semplicemente non c’è. E traspare dal silenzio inquietante della panchina, con Gattuso acquattato chissà dove. Non un urlo, non uno strattone, non una bestemmia. Nell’arena a porte chiuse s’ode solo il sibilo del vento, con i campioni d’Italia che dribblano covoni di paglia.

Sul 2-0 – frutto di uno stacco di testa di Morata, lasciato colpevolmente libero da Manolas e Koulibaly – è già tutto finito. Manca giusto il numero legale di gol. Ma il Napoli tira in porta mai, mai battuto un angolo, mai guadagnato un calcio di punizione. Gattuso ad un certo punto palesa tutto il suo imbarazzo scegliendo di non effettuare sostituzioni. L’ombra di se stesso.

La Juve avrebbe potuto dilagare, in verità, non si fosse incartata appena dopo l’intervallo sbagliando un rigore fischiato ai limiti del regolamento da Doveri per un atterramento in area di Dybala. Lo stesso argentino curiosamente ammette di non essere stato colpito da anima viva. Ma dopo 4 minuti la Var rintraccia alla moviola la presenza di vita in prossimità di Dybala e sancisce: fallo, penalty. Doveri sventola un cartellino rosso al vento. Nessuna protesta. Espulsione. Napoli ridotto in… -1. Ronaldo prima di calciare dà un’ultima occhiata a Meret, non lo trova e spara altissimo. Ancora 2-0.

Risultato troppo stretto per i bianconeri che corrono il doppio se non il triplo degli avversari. E infatti è poi lo stesso Ronaldo a scattare sul filo del fuorigioco (bravissimo nell’occasione il guardalinee a captare la presenza di Di Lorenzo che tiene in gioco l’attaccante) seminando avversari tanto da renderli irrintracciabili all’orizzonte, per chiudere infine la sua corsa nella porta azzurra, con tutto il pallone. Il simbolo della disfatta, il segno dell’umiliazione. Le urla dei compagni amplificano il silenzio degli uomini di Gattuso, mentalmente e fisicamente dispersi in trasferta.

C’è un dato che racconta questa partita meglio di tutto il resto: la Juve chiude col 100% di possesso palla. Un record registrato prima solo nelle amichevoli estive a Villar Perosa, quelle Juve A-JuveB. Come se avesse vinto in contumacia, quasi a tavolino. Una brutta pagina di sport, scritta con l’inchiostro simpatico.

Indicativo il commento a caldo di Pirlo:

“Devo fare solo i complimenti ai miei ragazzi. Non era facile giocare questa partita, molti al posto nostro non l’avrebbero fatto. Invece siamo rimasti concentrati e siamo riusciti a non far giocare il Napoli. L’importante era portare a casa i tre punti. Faccio comunque i complimenti a Gattuso: ha una squadra sicuramente positiva. Gli auguro di ripartire presto”.

Laconica la replica di Gattuso:

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