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Gravina: “Giusta la graduale riapertura degli stadi, anche se mille tifosi sono troppo pochi”

A Radio Anch’io Sport: “Play-off? Il calcio ha bisogno di scoprire un senso di cambiamento. Riduzione tamponi ai giocatori? Sono convinto che il Cts ci darà ragione”

Gravina: “Giusta la graduale riapertura degli stadi, anche se mille tifosi sono troppo pochi”

Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, è stato ospite a Radio anch’io sport, su Rai Radio 1. Ha parlato della riapertura parziale degli stadi a mille tifosi. Mille spettatori sono pochi.

“E’ giusta questa idea di graduale riapertura, anche se di graduale non c’è nulla perché mille spettatori all’interno degli stadi sono davvero troppo pochi, e lo abbiamo visto ieri. Ma comunque è importante avviare questo graduale ritorno anche per la B, la C e il mondo dei dilettanti. Il calcio è uno, deve recuperare quella presenza che è poi l’anima del calcio, senza spettatori sembra un corpo senz’anima”.

Se dalla scuola dovessero arrivare segnali incoraggianti, ha continuato, sarebbe auspicabile aumentare il numero di tifosi.

“Abbiamo condiviso la priorità della riapertura per le scuole ma se i risultati, come ci auspichiamo, dovessero essere rassicuranti, mi auguro e credo sia giusto cominciare ad aprire gradualmente in modo da allinearci a tutti gli altri paesi europei”.

Gravina ha parlato anche dei play-off.

Il calcio ha bisogno di scoprire un senso di cambiamento, anche perché andiamo verso un momento complicato. L’esigenza di un nuovo format, un nuovo modello per valorizzare il prodotto calcio credo sia diventata un elemento di riferimento per applicare una progettualità. Spero che il confronto possa essere condiviso tra tutte le componenti per una riforma del calcio italiano, che deve andare in linea con la riforma dello sport come articolata nella legge delega”.

Sui tamponi a giocatori:

La riduzione dei tamponi ai giocatori? Sono convinto che anche su questo tema il Comitato tecnico scientifico ci darà ragione. Spero già domani o in settimana possa essere bloccato il vecchio protocollo perché non è solo insostenibile, ma comincia a essere invasivo per i nostri ragazzi”.

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