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Napoli-Barça 1-1, pagelle / Gattuso si dimostra un allenatore intelligente, ispirato dal realismo e non dall’utopia

L’esecrabile palleggio tra Ospina e la difesa, la partitona di Ospina, il 121simo gol di Mertens, il sacrificio di Insigne. Peccato per Mario Rui che si addormenta

Napoli-Barça 1-1, pagelle / Gattuso si dimostra un allenatore intelligente, ispirato dal realismo e non dall’utopia

OSPINA. Stasera fare quei passaggi nell’area, soprattutto in direzione centrale, è come quando ti butti in acqua consapevole che ci sono due o tre enormi squali bianchi pronti a divorarti. La colpa però è di chi gli ordina di fare così: a voler essere pignoli è questo l’unico punto debole dell’ottimo Napule multiforme di Ringhio. E non è poco. Per il resto, il Barcellona tira una sola volta in porta e segna. Che ciorta – 6

Pare che scherzi, Ospina, quando giochicchia in area mentre le maglie gialle gli si fanno sotto. Incoscienza o follia? Di certo, ogni volta che il colombiano riparte da dietro, tu muori un po’ dentro. Se poi lo fa contro il Barcellona sono sicura che qualcuno nel mondo muoia e basta – 6

DI LORENZO. La spinta è poderosa al punto che sopravanza regolarmente Callejon sulla fascia destra. E combina cose notevoli: un tunnel su Griezmann e un dribbling vincente su Firpo, guadagnando un fallo. Certo, poi c’è il pasticcio sul gol del francese e Di Lorenzo è colui che tiene in gioco lo sciagurato Semedo – 6,5

Parte un po’ spaventato, con le gambe tremanti e impacciate, poi migliora. Quel tunnel a Griezmann è poesia, la spinta a destra pure, il sacrificio che ci mette in entrambe le fasi di gioco, soprattutto sul finale, è da encomiare. Tranne quella iattura di Semedo – 6,5

MANOLAS. Il Napule non concede un’occasione al Barcellona e questo è un risultato strabiliante. San Kostas guida una difesa quasi impeccabile. Pensa, Ilaria, che Messi riesce a tirare una sola volta e lo stesso Ellenico chiude deciso su di lui al 26’. Sui piedi, poi, si ritrova una pelota promettente per segnare ma tira a lato – 7

Arriva il Barcellona e il fenomeno diventa lui. Che carattere che ha questo ragazzo, Fabrizio, che spirito di sacrificio. Non sbaglia nulla, impedisce a Messi di fare quello che vorrebbe, sfiora persino il gol, cosa volere di più? – 7,5

MAKSIMOVIC. Anche il Corazziere Serbo fa il gigante sul piccolo Leo: su di lui esce ben due volte in modo efficace, al 75’ e all’82’. Indi le solite incertezze in fase di impostazione – 6,5

Si prende troppi rischi. Sul finire della partita va un po’ in crisi o in affaticamento e concede pure un contropiede. Però non vacilla, nonostante lo spessore dell’avversario. Buona, molto, l’intesa con Manolas – 6,5 

MARIO RUI. Marittiello si rilassa mezza volta e Semedo lo sorprende alle spalle con l’assist per Griezmann. Un errore che pesa come un macigno su una prestazione fulgida piena di cazzimma, come quando provoca l’espulsione di Vidal. Per la cronaca, parte dal piede di Marittiello l’azione che conduce alla citata conclusione di Manolas – 6,5

Che peccato quell’erroraccio. La sua partita (e quella del Napoli in generale) era stata bellissima. Tanto da fare incazzare parecchio Vidal – 6 

FABIAN RUIZ. Quelle due o tre volte che il Napule supera il pressing blaugrana è tutto merito suo, che si libera e apre. Anche stasera è l’Aquila Fabian il perno del centro azzurro – 6,5

Deve sacrificarsi un po’, e questo danneggia le incursioni in attacco, ma mi sembra che non ci sia flessione rispetto alla ripresa delle ultime settimane – 6,5 

DEMME. La fatidica pressione del Barcellona è un incubo soprattutto per lui, costretto perlopiù a coprire e a pugnare con il feroce Busquets – 6

Allarga il gioco e, con esperienza, si porta dietro gli avversari per dare respiro all’azione. Mi fa paura la sua foga: ti aspetti da un momento all’altro che ne atterri uno e ti crei un bel problema con una punizione dal limite o qualcosa di peggio. Si sacrifica, che è quello che ieri tutti erano chiamati a fare – 6,5

ALLAN dal 79’. Si butta in campo con ardore ma non gli riesce granché – senza voto

Fa specie vedere Allan diventare riserva, eh? – sv

ZIELINSKI. Il Napule compatto di Gattuso deve capitalizzare al massimo le palle che fa arrivare davanti. Su una di queste San Piotr s’avventa come un felino, complice un rimpallo, avanza e poi serve una palla magnifica per Ciro Mertens. E’ la sequenza dell’uno a zero. Di assist, San Piotr, ne fa anche un altro di testa per Insigne, all’84’. E’ stato fondamentale stasera – 7

Lo senti poco e invece è determinante. Smista palloni in silenzio, apre il gioco, riparte. Piotr è prezioso ed è tanto più bello perché è discreto. Fa la differenza senza dare nell’occhio – 7 

CALLEJON. Al 17’ ha la prima palla ghiottissima da servire a Ciro ma il passaggio è neutralizzato. Poi s’inabissa in difesa stoicamente e ne riemerge al 62’ quando ha una chance clamorosa per raddoppiare: ter Stegen fa il suo ed esce e l’Ispanico gli tira addosso. Quest’anno non è la prima volta che si mangia gol del genere – 5,5

Con quel gol divorato mi ha quasi ricordato il buon Michu. Prende la sufficienza per il sacrificio – 6

POLITANO dal 73’. Entra bene e si fa notare almeno due volte: nella seconda è fin troppo generoso, poteva tirare – 6

Mi chiedo da ieri se al posto di Callejon quel gol lo avrebbe segnato – sv

MERTENS. Ciro One Shot. Ha un solo colpo a disposizione e crea un gol che fa storia in una serata speciale di Champions. E’ il centoventunesimo, con cui eguaglia il record di Hamsik nella classifica dei cannonieri azzurri di ogni tempo. Segna, Ciro, e la prima cosa fa è indicare il simbolo del Napule sulla maglia. Se non è amore questo. A completare tutto un paio di recuperi in difesa. Una partita totale la sua, interrotta da quel fallo cattivissimo di Busquets – 8

E che gol, Fabrizio! Si ferma, guarda avanti, ragiona, mira, tira. E tutto davanti al Barcellona. Pochi secondi in cui se ti fermi a guardarlo rivedendo l’azione c’è un mondo intero. Il gol cercato, che doveva essere bellissimo. La voglia di farlo. Perché se eguagli Marek ed entri nella storia devi anche farlo per bene – 8

MILIK dal 53’. Lesto a ripartire, serve quella palla d’oro sprecata da Callejon – 6

Bé, entra e regala a JC7 quella palla bellissima. Più di quello che era chiamato a fare – 6

INSIGNE. Sant’Arcadio è ancora lì in mezzo ad aspettare quel pallone mai arrivato: è l’ora di gioco e Insigne buca la difesa blaugrana, entra in area e tira su ter Stegen anziché servire Milik. Peccato. Stretto tra il culto di Diego e l’arrivo di Leo, il Capitano voleva lasciare il segno sulla partita e non c’è riuscito. Di possibilità ne ha anche un’altra, all’84, ma il tiroaaaagggggiro è fuori misura. Detto questo, è encomiabile nella fase di rientro – 6,5

Si sacrifica moltissimo, aiutando tutti. Interviene persino quando Mario Rui sta per dare addosso all’arbitro: lui gli va vicino e gli si lancia con il petto addosso, per fermarlo. Mostra una grande umiltà, da bravo capitano. Ci mette tutto quello che può. Ha fatto una buona partita – 7 

GATTUSO. Il suo primo Napule di Champions è un ibrido filosofico, tra palleggio e catenaccio. Nessuna remora a rimanere coperti per poi ripartire, alla faccia dell’amato sarrismo. Gattuso dimostra di essere un allenatore intelligente, ispirato dal realismo e non dall’utopia. Benissimo, a parte il palleggio in area tra Ospina e la difesa. Avanti così – 8

Ha preparato la partita benissimo, al punto che abbiamo ancora l’amaro in bocca per il pareggio. Il suo Napoli è un Napoli concreto, che si adatta, riconosce l’avversario e non fa il gradasso. Sa quale è il suo obiettivo e lavora per raggiungerlo. E tutti, ieri sera, abbiamo pensato che l’impresa fosse davvero possibile, anche contro il Barcellona dei fenomeni. Un Napoli formichina, che commette un solo errore. E quell’errore non è imputabile all’allenatore. E’ stato veramente bravo – 8

ARBITRO BRYCH (GERMANIA). Una direzione egregia ma sottovaluta il fallo di Messi su Ospina – 6

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