Inter e Juve farebbero bene a guardarsi dalla squadra di Inzaghi, che è diventata una splendida realtà e ha ancora una partita da recuperare
“Se qualcuno pensava che la Lazio fosse un fuoco di paglia o una semplice intrusa di mezza stagione, dovrà probabilmente modificare le proprie idee valutando non solo la forza collettiva di una squadra che ha conquistato contro la Samp l’undicesima vittoria consecutiva ma anche lo straordinario momento di Immobile, il più forte attaccante italiano per distacco”.
Esordisce così, sul Corriere dello Sport, Alberto Dalla Palma, nell’analizzare lo straordinario momento della Lazio. E soprattutto di Ciro Immobile.
In 19 partite il bomber biancoceleste ha segnato 23 gol. Se continuasse così arriverebbe a 46, cioè supererebbe di 10 gol il record che Higuain conquistò nel 2016 con la maglia del Napoli.
“Immobile è il simbolo di una Lazio che non molla mai, neanche quando la partita, in certi casi, si mette male”.
A Firenze, quando la gara sembrava finita, ricorda Dalla Palma, è stato proprio Immobile a colpire. Sempre lui “ha inventato il gol contro il Napoli andando a pressare Ospina nonostante fosse stremato”. Contro la Samp ha fatto segnare Caceido
“resistendo ad una trattenuta di venti, trenta metri, da cui si è divincolato con rabbia e determinazione arrivando al tiro. E così la Lazio si è ribellata, nelle settimane scorse, a verdetti che la condannavano allo stop, conquistando la vittoria anche nei minuti di recupero proprio rubando la qualità migliore del suo bomber, la determinazione feroce”.
Juve e Inter, continua, farebbero bene a guardarsi da questa Lazio
“che è diventata una splendida realtà e non una meteora pronta a disgregarsi in volo”.
Senza dimenticare che la squadra di Inzaghi ha ancora una partita da recuperare, per cui,
“alla vigilia delle partite di oggi – Inzaghi si trova in vetta accanto alla Juve e addirittura davanti all’Inter con un vantaggio di due punti”.
