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Corsport: così Nicchi si apparecchia la sua quarta elezione a capo degli arbitri

Il quotidiano spiega tutte le modifiche effettuate al regolamento per consentirgli di rimanere al vertice arbitrale dopo undici anni

È prevista per sabato mattina l’elezione del nuovo presidente dell’Aia, nuovo si fa per dire, scrive oggi il Corriere dello Sport, dal momento che Nicchi, già alla terza presidenza, ha già annunciato di candidarsi nuovamente.

La legge lo permette, in quanto un quarto mandato è previsto

purché in carica in quel momento e la si ottenga con maggioranza qualificata (il 55% appunto).

È prevista oggi una riunione del Comitato Nazionale dell’AIA getterà le basi per la seduta “allargata” di domani che dovrà votare le modifiche regolamentari da proporre al Consiglio federale per la definitiva approvazione. Le modifiche riguardano soprattutto la percentuale di voti necessaria per l’elezione che nel 2016 Nicchi era riuscito a far abbassare dal 66% al 55%.  Altra modifica presentata potrebbe essere quella relativa alle procedure per la corsa a tre

Nicchi, per essere rieletto, deve ottenere almeno il 55%. E dovrebbe farlo in qualsiasi caso, sia in una corsa a due e sia (qui il nodo) in una a tre o più candidati. Prima delle modifiche del 2016, il presidente uscente che nella corsa a tre non riusciva ad esser eletto alla prima votazione, usciva dal gioco subito per lasciar spazio ai due nuovi candidati. Dal 2016, invece, può non solo andare al ballottaggio, ma può farlo con la semplice maggioranza assoluta dei voti (che potrebbe essere anche del 40%, se gli altri due prendono il 32% e il 28%). Aggirando, così, quella quota del 55% che il legislatore statale ha posto. Non solo, ma questo è un privilegio riservato esclusivamente a lui, mentre il presidente di sezione che si trovasse nella stessa situazione (le norme procedurali elettive dovrebbero essere uguali per tutti), sarebbe subito fuori dall’agone

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