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MIlik racconta la rapina: «Mi hanno aspettato sotto casa, minacciato con una pistola»

La versione di Milik: «Un’azione velocissima, erano in due con i caschi integrali. Mi hanno detto di consegnargli l’orologio, che non era assicurato».

MIlik racconta la rapina: «Mi hanno aspettato sotto casa, minacciato con una pistola»

Il racconto a Il Mattino

Una discreta eco per la rapina subita da Arek Milik a Varcaturo, di ritorno dal match contro il Liverpool. L’attaccante polacco ha raccontato i dettagli del furto subito a Il Mattino: «Due banditi a volto coperto gli hanno sottratto il Rolex che aveva al polso, dopo avergli
puntato la pistola in faccia. Trenta secondi di puro terrore in Via Ripuaria, intorno alla mezzanotte e venticinque minuti. Siamo nel territorio del Comune di Giugliano, lungo un tragitto poco illuminato e a quell’ora semideserto. Mezz’ora prima Milik ha varcato i cancelli
di uscita del San Paolo a bordo della sua Audi Q5 nera; al volante c’è la sua fidanzata Jessica, lui siede sul lato anteriore destro».

Da qui in poi Il Mattino spiega che ci sono le parole di Milik, rilasciate mentre formalizzava la denuncia ai carabinieri di Varcaturo: «C’erano due malviventi su uno scooter di grossa cilindrata. Non so indicare né il modello né il numero di targa, l’azione è stata velocissima. Entrambi avevano i carchi integrali calati sul volto. Quello seduto dietro aveva un’arma, ha battuto con il calcio sul finestrino. Senza dire una sola parola, mi ha invitato a consegnargli l’orologio. Che non era assicurato».

Altri dettagli, ancora riferiti da Milik: «Non credo che i rapinatori mi abbiano seguito, ritengo invece che mi stessero aspettando nei pressi della mia abitazione, essendo noto che ieri sera avrei giocato la partita di Champions». Il Mattino aggiunge che la zona in cui abita l’attaccante polacco non è fornita di videosorveglianza.

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