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Gazzetta: Milik è il centravanti perfetto per il Napoli di Ancelotti

Commento di Luca Calamai dopo Borussia-Napoli: «Milik ha bisogno di un’occasione vera, qualche dubbio su Hamsik regista».

Gazzetta: Milik è il centravanti perfetto per il Napoli di Ancelotti

Il commento

Una buona prestazione, soprattutto un bel gol da fuori area, col sinistro a giro. Arek Milik si è subito (ri)preso il Napoli, dopo un’estate intera passata a sognare Cavani, anzi a vedere Cavani dappertutto. È il senso del commento di Luca Calamai sulla Gazzetta dello Sport, che parla della squadra di Ancelotti e del suo numero 99, centravanti polacco su cui tutti sembrano decisi a puntare: «Il Matador Cavani può starsene tranquillo a Parigi. Era e resterà un giocatore amato dal popolo del San Paolo. Ma il Napoli può fare a meno di lui. De Laurentiis ha fatto la sua scelta, niente tuffi nel passato. E la magia di sinistro di Arkadiusz Milik nell’amichevole contro il Borussia Dortmund rafforza l’idea del presidente».

Secondo Calamai, l’ex Ajax «non è un ripiego». Anzi, è colpa degli infortuni se non abbiamo ancora saputo valutare perbene il suo valore. Per questo, merita un’opportunità vera. E poi c’è anche la questione tattica: «Sulla carta, Milik è un centravanti perfetto per le idee di Ancelotti. È forte nel gioco aereo ma sa muoversi fuori dall’area di rigore. È una prima punta naturale ma è bravo a dialogare nello stretto con i compagni. Ha fisico ma anche tecnica. Milik ne giocherà tante con Carletto. E il Napoli dovrà imparare a sfruttare al meglio un centravanti diverso da Mertens».

Il segnale di Ancelotti

Da Milik si passa alla squadra, giudicata troppo male dopo la sconfitta di Dublino contro il Liverpool. Ora, il 3-1 al Borussia che cambia le carte in tavola. Scrive il giornalista della Gazzetta: «La verità sta nel mezzo. La squadra partenopea deve ancora crescere. Come gruppo e a livello individuale. Ma la strada imboccata è quella giusta. Ancelotti mescola le carte. Un segnale. In questa stagione non ci sarà solo un ristretto gruppo di titolari. Il nuovo tecnico, a differenza di Sarri, ruoterà tanti giocatori. Uno stimolo in più per tutti. Anche per Maksimovic, costretto l’anno scorso a emigrare in prestito in Russia perché bocciato dall’allenatore toscano e autore nell’amichevole contro i tedeschi di un gran gol di testa».

Lo screen della Gazzetta

L’altro nome segnalato da Calamai è quello di Simone Verdi: «Va segnalata la sua crescita. Il presidente De Laurentiis non perde occasione per ricordare che Chiesa resta uno dei suoi obiettivi futuri. Ma Verdi, un’ottima scelta del diesse Giuntoli, dimostra di poter diventare subito un valore aggiunto. Contro il Borussia è partito a destra. E come Callejon (che ha chiuso la sfida con un gol fantastico) non ha mai fatto mancare il suo sostegno al centrocampo in fase di non possesso palla. Una crescita tattica in linea con le speranze di Ancelotti».

In chiusura, si parla di Diawara ma anche della trasformazione tattica in corso: «Il giovanissimo regista è alla ricerca dei giusti tempi di gioco. Lo può aiutare il fatto che questo Napoli ha idee di gioco diverse rispetto al passato. Pressa alto in partenza per poi abbassarsi e ricompattarsi più indietro rispetto all’era Sarri. Insomma, un nuovo spartito. Il problema di Diawara è che Ancelotti è convinto che Hamsik possa vivere un’altra fase della sua carriera indossando i panni del regista. Marek si è esibito in questa posizione per metà della ripresa. Tocchi laterali, poche verticalizzazioni. Ancelotti è proprio sicuro che sia giusto rinunciare alla qualità e alle invenzioni di Hamsik nella metà campo avversaria?».

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