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Insigne: «Mi dispiace che a Napoli i miei figli non possano giocare per strada come me»

Alla Gazzetta: «Non conosco Spaccanapoli. Appena posso andiamo a mangiare una bella pizza al lungomare. A me piace il contatto con la gente, Napoli ti abbraccia e ti avvolge»

Insigne: «Mi dispiace che a Napoli i miei figli non possano giocare per strada come me»

«Non conosco Spaccanapoli»

Un passaggio significativo dell’intervista della Gazzetta a Insigne è relativo al suo rapporto con la città.

«Quando ne ho la possibilità, vado a parlare ai giovani della Sa­nità e di altri quartieri a rischio. Io sono uno di loro che ce l’ha fatta. Ricordo i sacrifici fatti da mio padre in una famiglia nume­rosa, povera e onesta. Si può sempre emergere se si insegue un sogno».

E ancora quando rivela di non aver mai visto Spaccanapoli: «È vero. La zona dei Tribunali proprio non la conosco. Mi dispiace soprattutto per Carmine e Cristian, i miei figli. Non possono nemmeno giocare in strada come facevo io da piccolo, perché sono i figli di Insigne. Ma appena posso con Jenny li portiamo a mangiare una bella pizza al lungomare. Sappiamo che è così e ci siamo abituati. A me piace il contatto con la gente, Napoli ti abbraccia e ti avvolge».

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