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La Gazzetta elogia la serenità di Ancelotti: è la risposta a CR7

«C’è chi esibisce il Pallone d’oro in carica e chi, invece, punta sull’allenatore che in carriera ha già alzato sette trofei europei. A Dimaro l’aria non è più elettrica»

La Gazzetta elogia la serenità di Ancelotti: è la risposta a CR7

La risposta a CR7

Ecco stralci dell’editoriale di oggi della Gazzetta dello Sport, a firma Andrea Schianchi, intitolato: “Fattore Carletto, la risposta a Cr7”.

Comincia così: “C’è chi esibisce il Pallone d’oro in carica e chi, invece, punta sull’allenatore che in carriera ha già alzato sette trofei europei. Strade differenti, persino opposte, quelle di Juventus e Napoli. E se Cristiano Ronaldo, giustamente, accende la fantasia bianconera, e i social network provvedono a moltiplicare il risultato emotivo di un acquisto senza precedenti, lo stesso effetto passionale, anche se con meno rumore, lo ottiene Carlo Ancelotti. Lorenzo Insigne lo ha definito «il nostro miglior acquisto», sulla scia di ciò che aveva già dichiarato il presidente De Laurentiis. Carletto ha conquistato tutti con la semplicità e con la simpatia, qualità che lo hanno fatto apprezzare in ambienti tutt’altro che facili come quelli del Chelsea, del Real Madrid, del Paris Saint Germain e del Bayern. Adesso la scommessa si chiama Napoli, e non è un azzardo sostenere che Ancelotti vincerà pure questa”.

La normalizzazione

Il fatto che Insigne si sia sbilanciato a favore del nuovo corso significa che la rivoluzione sarriana è già alle spalle, come un passato dal quale trarre insegnamento senza però farsi condizionare. E tutti ormai sono sintonizzati sulle onde della «normalizzazione» voluta da Ancelotti. Tradotto in termini calcistici vuol dire equilibrio in campo, attenzione in fase difensiva, pochi rischi e massima libertà a chi possiede il «quid» per decidere le partite.

L’aria non è più elettrica

C’è un altro particolare da sottolineare a proposito del nuovo allenatore del Napoli, e si tratta di un aspetto che ha molto colpito Insigne e compagni. C’è maggiore serenità nell’ambiente, l’aria non è più elettrica. D’altronde Carletto non ha mai fatto mistero dei suoi metodi: non gli piace urlare, ma parlare; non ama massacrare di allenamenti i giocatori, convinto com’è che una buona cena di gruppo, a volte, possa servire più di mille esercizi atletici; non si mette i tappi nelle orecchie quando gli arrivano consigli, da qualunque parte giungano, li ascolta e trae le sue conclusioni. Queste «aperture», che nel mondo del calcio non sono frequenti, costituiscono il «di più» che Ancelotti porta a Napoli, e al Napoli.

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