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Ancelotti vara il giorno dei fondamentali: possesso palla e tiri in porta

Allenamento mattutino tutto dedicato alla cura della tecnica: possesso palla rapido, poi una raffica di conclusioni verso la porta.

Ancelotti vara il giorno dei fondamentali: possesso palla e tiri in porta

Le basi

Nella redazione del Napolista, esiste una corrente di tipo passatista in merito all’allenamento. Molte volte, in questi giorni di allenamenti a Dimaro, qualcuno si è chiesto come e quando i calciatori del Napoli si esercitassero sulle basi del gioco, i famosi fondamentali. Il passaggio, il tiro in porta, lo stop, insomma il bagaglio tecnico che determina la qualità in campo e fa (dovrebbe fare) la differenza tra i calciatori più e meno bravi.

Ecco, oggi gli esponenti di questa corrente sono stati accontentati. Sotto il sole di Dimaro, in quella che probabilmente è stata la giornata più calda dal’inizio del ritiro, Ancelotti ha costruito il lavoro su possesso palla e tiri in porta. Insomma, è stata la seduta dei fondamentali. Un allenamento intensivo nel e per il rapporto con il pallone.

Il torello

Si è iniziato col torello, si è proseguito con il torello. Torelli per tutti, passaggi stretti, di prima, massimo a due tocchi. Anche la partitella è stata una partitella di possesso, non una ricerca del gol. Due squadre in uno spazio strettissimo, due porticine proporzionate, piccole come il campo, e tantissimi passaggi veloci, non solo corti ma anche aperture panoramiche, che poi in questo caso “panoramiche” è un parolone, però restituisce l’immagine di una squadra che prova ad aprire sempre il campo dopo aver lavorato sul breve.

Ancelotti vuole questo, vuole un cocktail di situazioni diverse, di stili che si integreranno perché «il Napoli possa diventare una squadra completa». Queste parole sono di suo figlio Davide, le ha pronunciate in un’intervista rilasciata al Napolista nei primi giorni qui a Dimaro. Un programma tecnico-politico che sta diventando realtà.

I tiri in porta

Subito dopo, dall’altra parte del campo, ecco arrivare il secondo step del giorno dei fondamentali. Due file, tantissimi palloni e un’esercitazione pura sulla concretizzazione. I tre portieri a disposizione, a turno, bombardati di tiri e cross che armano la conclusione. Ne abbiamo viste di tutti i colori, per qualità e precisione del tiro, ma era scontato: traiettorie altissime, bellissime e precise, tentativi velleitari e indovinati. Alcuni palloni hanno sfondato la rete della porta, altri hanno colpito i tabelloni pubblicitari la palestra adibita a bordocampo, e sono finiti nel bosco. Un modo per rispolverare qualità che vengono date per scontate, e che invece in altri sport vengono coltivate quotidianamente.

Uno degli esponenti della corrente tecnico-passatista ripete sempre: «Se Djokovic o Federer vogliono cambiare il proprio diritto, oppure vogliono mantenerlo di grande livello e/o vogliono migliorare forza e precisione, fanno due sessioni al giorno, da un’ora e mezza l’una». Ecco, i calciatori non arrivano (quasi mai) a certi livelli, però poi succede che Ancelotti dedica una seduta mattutina a questo tipo di lavoro. A preparare il calcio come se fosse il tennis. È stato divertente, significativo. Vedremo se funzionerà.

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