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Il ct del Marocco: «Amo il calcio di Sarri. Detesto i cliché sull’Africa, come dire che Napoli è mafia»

Intervista a Repubblica: «Adoro la Juve perché vedo Chiellini, Barzagli e prima Buffon motivarsi e motivare gli altri con il loro spirito guerriero: quello è il mio modello ideale»

Hervé Renard

Belle intervista su Repubblica al ct della Nazionale del Marocco che disputerà i Mondiali in Russia. Si tratta di Hervé Renard, francese, che qualche anno fa aveva deciso di abbandonare il calcio e il sogno di fare l’allenatore, aveva aperto un’impresa di pulizie in Savoia. Poi, però, dopo due esperienze negative al Sochaux e al Lille, il destino lo ha chiamato in Africa.

Già l’Africa. Lui dice che dovrebbe dirsi le Afriche: «L’Africa nera, ad esempio, ha particolarità diverse da quella magrebina. Del resto anche in Europa l’Italia non è la Svezia, no?».

I luoghi comuni sull’Africa

«Si ha l’impressione che sia povera, che non ci siano luoghi moderni. I pregiudizi europei sono radicali e spesso sbagliati. In Marocco c’è tutto quello che potresti trovare anche in Europa. È un paese in grande sviluppo, ci sono infrastrutture di alto livello».

È come dire che a Napoli c’è la mafia e basta

«Potrei parlarne per ore ma nessuno capirebbe, perché gli europei hanno uno sguardo sull’Africa che mi disturba. Troppi cliché, come dire che a Napoli c’è la mafia e basta. Non si può sostenere che un intero continente non sia civilizzato. Non ci sono delle generalità, ma delle specificità. Non si può mettere tutto nello stresso calderone».

L’idea di calcio perfetto

«Ho un’idea precisa di calcio ma servono i giocatori per realizzarla. Quando vedevo il Napoli di Sarri pressare alto, recuperare il pallone e giocarlo come lo giocavano loro, ecco, quello è un calcio meraviglioso. Sono anche stato stregato da Sacchi e in generale seguo molto il calcio italiano: la mia squadra del cuore è la Juve. Platini, Deschamps e Zidane mi hanno segnato. Ogni francese è per forza un po’ juventino».

Adora il calcio di Sarri e allo stesso tempo la forza del collettivo della Juventus

«Il collettivo è l’istituzione superiore a tutto tranne che alla nazione, in questo caso il Marocco viene davanti a tutti, all’allenatore e ai giocatori. Adoro la Juve perché vedo Chiellini, Barzagli e prima Buffon motivarsi e motivare gli altri con il loro spirito guerriero: quello è il mio modello ideale. Non sono i migliori presi uno per uno, ma insieme lo diventano».

Una squadra africana può vincere il Mondiale?

«Vorrei proprio che succedesse o almeno che si arrivasse in semifinale, così qualcuno cambierebbe finalmente opinione. Attenzione all’Egitto, ma anche alla Nigeria. Il Senegal ha giocatori di grande qualità. Penso che tutte le cinque squadre africane a questi Mondiali possano fare una sorpresa. Quale non lo so, ma è possibile».

 

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