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Il Mattino e l’Ancelotti conservativo: «Portiere, terzino destro e confermare i big»

Secondo il quotidiano napoletano, Ancelotti avrebbe chiesto di tenere alcuni calciatori ma sarebbe pronto a sostituirne altri in partenza (Mertens, Callejon, Jorginho, Hamsik).

Il Mattino e l’Ancelotti conservativo: «Portiere, terzino destro e confermare i big»

La strategia di Carlo

«Il vero sforzo di mercato sarà trattenere i migliori». Scrive così, Il Mattino, parlando della strategia di mercato che Ancelotti chiederà di applicare a De Laurentiis. Secondo la ricostruzione del quotidiano napoletano, il tecnico di Reggiolo avrebbe accettato la sfida azzurra perché pienamente convinto della qualità dell’organico che fu di Sarri. Anzi, avrebbe dato lui garanzie a De Laurentiis per uno sfruttamento più intensivo e inclusivo rispetto all’intera rosa.

È un Ancelotti più conservativo, quello descritto dal quotidiano del Chiatamone. Il tecnico di Reggiolo vorrebbe innanzitutto la conferma di Koulibaly e Insigne, E poi vorrebbe l’integrazione di qualche uomo di valore sul mercato in alcuni ruoli chiave. Leggiamo: «Le priorità indicate dal tecnico sono tre: il portiere (anzi, i portieri: sono andati via Reina e Rafael) ,il terzino destro da utilizzare in alternativa a Hysaj (Maggio ha concluso la sua esperienza azzurra dopo dieci anni) e un esterno d’attacco, nel caso in cui Callejon decida di lasciare Napoli». Ecco, la differenza con l’approccio dI Sarri è tutta qui: è possibile, sarà possibile sostituire i calciatori che eventualmente partiranno. Callejon fa parte di questa lista, come Mertens, Jorginho e Hamsik.

Gli altri

Poi ci sono le alternative da valorizzare. Leggiamo ancora: «Secondo Ancelotti c’è qualità in panchina: Zielinski e Diawara piacciono molto al tecnico, poi nella rosa entreranno anche Ciciretti e Inglese. Anche Ounas sarà valutato dall’ex tecnico del Bayern, che proprio durante la sua esperienza in Germania fece seguire il talentino francese allora al Bordeaux».

Questione di consapevolezza, e di scelte: «Ancelotti conosce calciatori e fatturati, sa che la dimensione del Napoli non è quella di Bayern Monaco e Real Madrid, le ultime due squadre che ha allenato. Ha detto sì al Napoli anche per altre due ragioni, non soltanto perché colpito dalla qualità dell’organico e del gioco. Ha apprezzato la crescita del club ed è stato spinto ad accettare l’offerta dopo poco più di un mese di sotterranee trattative perché conquistato da Napoli (sarà il primo degli allenatori del club di De Laurentiis che vivrà in città) e dalla passione dei tifosi».

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