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Sconcerti: «Napoli senza fiato e a fine ciclo: questo era l’anno buono»

Sul Corriere della Sera, Sconcerti è critico verso la squadra di Sarri e verso la Juventus. «Entrambe imperfette, hanno sbagliato sul mercato».

Sconcerti: «Napoli senza fiato e a fine ciclo: questo era l’anno buono»

Il commento sul Corsera

Mario Sconcerti è severo con il Napoli nel suo commento del lunedì. Secondo l’editorialista del Corriere della Sera, la squadra di Sarri ha sprecato una grande occasione e ora è a fine ciclo: «A Firenze si è forse interrotto l’intero cammino del Napoli di Sarri. Sono passati tre anni, la squadra è sempre cresciuta ma non abbastanza. La Juve è quell’insistenza della conservazione. Sarri l’ha scossa, ma non l’ha fatta cadere. E nella lotta il Napoli ha dato già la sua parte migliore. Nelle rivoluzioni la forza dei ribelli deve potersi mescolare ai punti deboli dell’avversario. Quest’anno la Juve era più di transito, metà centrocampo era fuori parametro (Bentancur, Sturaro, Marchisio), la difesa era completamente saltata. Lichtsteiner contestato e anziano; Barzagli alla fine; Rugani ancora troppo giovane, Chiellini più vulnerabile, Bonucci assente, venduto. Era questo l’anno buono del Napoli perché c’era una Juve da reinventare. Ma è mancato il respiro».

Secondo Sconcerti, è una questione di prevedibilità: «Il Napoli paga la fine del suo periodo, è diventato prevedibile. Otto volte non ha segnato, otto volte ha segnato un solo gol. Per metà campionato, segnando appena un gol al Napoli si facevano punti. In sostanza è andato esaurendosi proprio nel momento in cui la Juve mostrava i limiti. La storia del campionato è la storia di due debolezze di lusso, di due esaurimenti. Sia la Juve che il Napoli escono sfiniti da questa corsa, ufficialmente imperfetti».

Un discorso sul mercato: «Hanno sbagliato entrambe, niente del comprato estivo è stato utile, tranne forse Douglas Costa, che però viene pagato con l’esclusione di Dybala. Non hanno trovato ricambi, non hanno saputo rinnovarsi. La Juve viene almeno da sei scudetti vinti, quasi sette. Il Napoli dalla sua vetrina. Sono sempre le migliori ma non basta più, sembra già cominciata un’altra
epoca».

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