«Il Napoli avrebbe dovuto capire prima che la Juve era al suo minimo, ma ci ha pensato Koulibaly. La squadra di Allegri fischiata dai suoi stessi tifosi»
Anche l’articolo della Gazzetta sulla partita, a firma Fabio Licari, è incentrato quasi tutto sulla Juve.
“Qui non ci sono Oliver inadeguati e Var da evocare. Qui non c’era neanche un Napoli memorabile: anzi, fino al 90’, le colpe dello 0-0 erano da addebitare alla banda Sarri che stava sprecando l’occasione della vita. Ma poi è arrivato Koulibaly, statuario, inarrestabile, a schiacciare in rete pallone e Buffon, riscrivendo il finale del campionato. Senza rubare niente, perché certi atteggiamenti sono sempre a rischio. La Juve ha rischiato e le è andata male: 0-1. La parola scudetto, per il Napoli, non è più proibita.
“Stiamo parlando della peggior Juve della stagione: timida, imbarazzata, imbarazzante, sgonfia, irritante anche per i tifosi che l’hanno fischiata quando di retropassaggi e appoggi orizzontali non ne potevano più. Non un’idea, non una manovra da ricordare, tutte le verticalizzazioni affidate a lanci da oratorio. A terra fisicamente e di testa: con tutta probabilità questi sono effetti collaterali della delusione Real. Eppure, così irriconoscibile, Allegri era riuscito a conservare uno 0-0 che lo metteva al riparo da rischi e sorprese. Ma poi ai bianconeri, sull’orlo del match-ball, viene il «braccino».
“Il Napoli stava un po’ a guardare, come le stelle. Avrebbe dovuto capire prima che la Juve era al suo minimo. Invece Sarri si era premurato diligentemente di pressare alto, ai 16 metri, di aggredire con una «gabbia» di tre qualunque portatore di palla, e di tenere la Juve alle corde. Ma a quel ritmo i bianconeri potevano reggere per 900’, non 90, anzi l’occasione migliore era il palo di Pjanic su punizione (deviata). Meglio il Napoli, certo, ma di poco.