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Gianni Mura: «Orsato è discutibile solo per il secondo giallo mancato a Pjanic»

«Un risultato che dà ragione alla Juventus, ma che è molto crudele nei confronti dell’Inter. Fa discutere l’allergia al secondo giallo per il bosniaco».

Il commento su Repubblica

«Un risultato che dà ragione alla Juventus, ma che è molto crudele nei confronti dell’Inter. La squadra nerazzurra a giocato più di 75’ in 10, dopo l’espulsione di Vecino che farà molto discutere e che ha reso meno simpatico Orsato al pubblico interista. Già che ci siamo, non ha sbagliato tantissimo, l’arbitro, di discutibile c’è solo l’allergia, manifestatasi tre volte, a mostrare il secondo giallo a Pjanic». Gianni Mura liquida così l’arbitro di Schio nel suo commento di Inter-Juventus, su Repubblica.

L’analisi della partita è a tempo, cioè viene divisa in blocchi: «A impressionare abbastanza è l’atteggiamento iniziale della Juve, che attacca nel primo quarto d’ora più di quanto non abbia fatto domenica scorsa col Napoli in 90’. E in quel primo quarto d’ora trova il gol di Douglas Costa, sinistro su dormita di Cancelo e l’espulsione di Vecino. Non ha molto da opporre l’Inter, almeno per il primo tempo, il secondo è tutta un’altra musica. L’Inter non ci sta a perdere e la Juve non riesce a chiuderla. Il pareggio di Icardi, di testa, è il premio al suo coraggioso attaccare. Coraggioso e rischioso perché Higuain in contropiede butta via la più facile delle occasioni e dopo 2’, come spesso succede, si paga l’errore: autogol di Barzagli, Inter galvanizzata, Juve in ginocchio».

Il pasticcio di Spalletti

Per Mura, pasticcio interista nei cambi: «Sembra che Icardi chieda di uscire al posto di Perisic, indicato dalla lavagnetta al 40’st. L’attaccante esce davvero, entra Santon per rinforzare la difesa e,
dall’atteggiamento in panchina, sembra che Icardi non abbia per niente gradito questa mossa». Poi arriva la rimonta, che per Mura «è un’iniezione di fiducia, dopo una settimana pesante, e può anche, in qualche misura, annacquare le velleità di sorpasso del Napoli. Si sarà capito che non era una Juve guarita, quella di San Siro, ma ha vinto e contava solo quello».

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