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Balotelli: «L’Italia non è razzista, ma se fossi stato bianco sarei stato perdonato più in fretta»

Balotelli su So Foot: «Avrei fatto gli stessi casini, ma il futuro è nelle mani della nuova generazione. La legge sulla cittadinanza è sbagliata, la Lega ha usato Toni Iwobi».

Balotelli: «L’Italia non è razzista, ma se fossi stato bianco sarei stato perdonato più in fretta»

Il commento su So Fott

Mario Balotelli racconta di sé, scrive della sua esperienza col calcio e con la vita. Lo fa sulle pagine del magazine So Foot, che pubblica un numero speciale scritto interamente dai calciatori. È un Balotelli critico con la politica e la percezione del razzismo nel nostro paese: «In certi stadi mi urlavano ‘non esistono neri italiani’. Io sono la conferma del contrario. Anche se a tutti gli effetti, per la legge, io sono diventato italiano solo a 18 anni. Questa è una legge sbagliata, forse è per quello anche ancora oggi, alcune persone, vedono il nero come il colore del diverso, dell’inferiore, dell’errore in mezzo alla fotografia della squadra».

Per Balotelli, la sua carriera non è stata “rallentata” dal razzismo. O meglio: la sua personalità “turbolenta” l’avrebbe rallentata comunque, ma in ogni caso lui ha percepito un differente atteggiamento da parte dell’opinione pubblica: «Di certo, fossi stato bianco, avrei avuto meno problemi. Avrei combinato comunque qualche casino di troppo? Probabilmente sì. Avrei avuto comunque atteggiamenti sbagliati sul campo di gioco? Probabilmente sì. Mi avrebbero perdonato tutto più in fretta? Sicuramente sì. L’Italia non è un Paese razzista, ma i razzisti ci sono. Il cambiamento è nelle mani delle nuove generazioni, ai nostri figli bisogna insegnare che siamo tutti uguali, nonostante le diversità apparenti».

La Lega

C’è spazio anche per un attacco alla Lega Nord. Il riferimento di Balotelli è l’elezione di Toni Iwobi, senatore nero del Carroccio: «La Lega è un partito non proprio inattaccabile dal punto di vista del razzismo. Quel signore è stato usato e lui non se n’è accorto. Perché così la Lega può dire che esistono neri italiani che la pensano come loro. Il pensiero giusto però dovrebbe essere: esistono neri italiani. Punto. Quello ancora più giusto: esistono italiani. Stop. Quel senatore non può essere fatto passare come un’eccezione, altrimenti siamo di nuovo daccapo. Fosse stato eletto con qualsiasi altro partito, non ci sarebbe stato niente niente da dire».

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