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Sampdoria-Juventus 3-2, incubo bianconero (reazione solo nel finale): Napoli a +4

Pomeriggio nero per la squadra di Allegri: blucerchiati meritatamente avanti di tre reti al 90esimo, poi Higuain e Dybala addolciscono la pillola.

Sampdoria-Juventus 3-2, incubo bianconero (reazione solo nel finale): Napoli a +4

Il crollo nel secondo tempo

Sampdoria-Juventus, tre giorni prima del Barcellona. Allegri decide di fare turn over, niente di clamoroso ma una rotazione ragionata. Fuori Buffon, Barzagli, Alex Sandro e Dybala. Al loro posto Szczesny, Rugani, Asamoah e Bernardeschi. Un azzardo calcolato, pensa probabilmente Allegri. Inizio di partita aggressivo della Juventus, Cuadrado spreca un’occasione incredibile a tu per tu con Viviano. Tiro fortissimo, a botta sicura. Il portiere doriano si gira, letteralmente. Palla sulle sue terga, poi fuori.

La Samp prende le misure, non subisce tantissimo. La Juve dà la sensazione di essere pericolosa, Bernardeschi si perde un po’ dopo un buon inizio. Nel finale, proteste bianconere per un presunto fallo in area. All’intervallo, Napoli a +3.

Tutto cambia dopo l’intervallo. La Juventus non accelera, la Sampdoria trova il vantaggio con un’azione rocambolesca in area. Campanile, Zapata sale su Lichtsteiner e scavalca Szczesny. Lo svantaggio non rianima la squadra di Allegri, anzi sembra affossarla. Dopo un’azione manovrata, Torreira porta palla e poi fulmina il portiere polacco con un fendente da fuori area. La Juventus non c’è più, tanto che la Samp trova addirittura la terza segnatura. Pallone in area, Quagliarella trova Ferrari che arriva a rimorchio, pochi centimetri prima della linea. Rete, 3-0 netto. Senza discussioni. Napoli a +4. Nel finale, rigore di Higuain e gol di Dybala. Ma è puro impeto. Napoli a +4, anche al 90esimo.

Cosa resta di questa partita

La prima sensazione: Juventus in difficoltà rispetto a quella che sembrava (ed è) la sua superiorità acclarata sul resto del campionato, quella dell’organico lungo. Sì, perché il problema è quello del turn over. O meglio: iniziare forte, ma con uno o più cambi rispetto all’undici titolare, non sempre funziona. Tanto è vero che nell’altra partita in cui Dybala non è stato schierato dall’inizio, la Juventus ha perso (allo Stadium contro la Lazio). In occasione del pareggio di Bergamo, invece, restarono fuori all’inizio Alex Sandro e Cuadrado. La reazione nel finale è stata puro orgoglio. L’orgoglio di grandi campioni, che può valere due gol. Ma c’è poco altro.

Altro “problema”: la difesa. Questione di numeri, e di sensazioni. La Juventus non sembra più impenetrabile, e soprattutto subisce molti gol. In questo momento, sono 14 in 13 partite. Esatto, più gol subiti che partite giocate in campionato.

Il Napoli, in questo momento, è meritatamente davanti ai bianconeri. E i quattro punti danno una dimensione esatta, non sballata, della supremazia (sul lungo) della squadra di Sarri. Che deve affrontare ancora i bianconeri e la Sampdoria (a questo punto è quasi uno scontro diretto), ma la Juventus dovrà incrociare ancora Inter e Roma. Più il Napoli. Intanto, Sarri tocca il massimo vantaggio in stagionale, in attesa di Inter e Roma. Entrambe, potenzialmente, sono a due punti. La corsa è appena iniziata.

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