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Roma-Napoli e il tabù di Insigne: non ha mai segnato ai giallorossi

Due assist nei precedenti incroci con i giallorossi, ma mai una rete: per Insigne la trasferta dell’Olimpico è un’opportunità statistica e realistica per rompere il sortilegio. E per lanciare il Napoli.

Roma-Napoli e il tabù di Insigne: non ha mai segnato ai giallorossi

Due assist

Higuain in rovesciata, Mertens con un tocco semplice semplice sotto porta. Lorenz Insigne ha realizzato due assist vincenti nella cronologia dei suoi match contro la Roma. Abbiamo aperto il pezzo e la frase raccontandovi come quei palloni illuminati sono stati convertiti in gol.

Si è letto, da qualche parte, di questo tabù per Insigne. A 26 anni compiuti, è una condizione particolare. Anche perché basta spulciare un po’ e andare indietro con le statistiche per rendersi conto che è un caso non raro, addirittura unico. Perché le due reti segnate in campionato da Insigne sono arrivate contro Spal e Benevento, portando a 18 il conto dei club bucati in carriera sui 20 di questo campionato. Manca il Napoli, per ovvi motivi. E manca la Roma. Solo la Roma. Poi ha fatto gol a tutte, dall’Atalanta al Verona.

Decisivo

È un altro indizio, questo particolare dato, su come Insigne si sia trasformato lungo gli ultimi anni della sua carriera. Da esterno bohemién a calciatore fatto, finito, e pure decisivo sotto porta; da fantasista incostante a regista offensivo sempre nel vivo della costruzione del gioco. Un gran lavoro composito che abbiamo spesso lodato e raccontato, che ha preso il via con Benitez e si è sublimato nel gioco di Sarri.

Quindi, manca la Roma. Che il Napoli ha battuto poco, in realtà, negli ultimi anni (tre vittorie in otto partite nelle quattro stagioni precedenti), e che ora rappresenta un bivio importante in chiave scudetto. La trasferta nell’Olimpico giallorosso del 2016 fu saltata, almeno dal primo minuto: giocò Mertens, reduce dalla tripletta al Bologna. Come centravanti tornò Higuain dopo la squalifica. Insigne in panchina, dopo sarebbe rimasto fuori dall’undici titolare solo in altre 3 occasioni – in campionato. Altro indizio, per spiegare la nuova importanza di Lorenzo.

Scrivere di questo tabù e raccontarlo significa quasi fare una fotografia dell’incredibile upgrade di Insigne. È quasi un modo per porsi una domanda e darsi una risposta: “è un problema che Insigne non abbia segnato alla Roma?”; “no, non lo è, se poi questa piccola curiosità convive con la sua mostruosa crescita”.

Sabato

Dopo le fatiche con la Nazionale, numero dieci sulle spalle in un ruolo particolare, Insigne tornerà a governare il pallone nel gioco offensivo del Napoli. Ovviamente titolare a Roma, non sembrano poterci essere discussioni. Con Mertens e Callejon, anche questo è praticamente ovvio. Contro la difesa della Roma, che è la seconda meno battuta della Serie A, quattro gol subiti (di cui due dall’Inter) e una solidità che si sente, si percepisce. 

Ecco, Insigne potrebbe essere l’apriscatole statistico e reale per una partita complicata, difficile, che in qualche modo potrebbe segnare un turning point nella stagione del Napoli. La suggestione è che possa rappresentarlo anche per Insigne, con un gol che rompe il sortilegio e lancia il Napoli verso la corsa-scudetto. Sarebbe una bella storia da raccontare. Appuntamento a sabato sera, nel caso.

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