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Italia e Argentina, solo la mancata qualificazione ai Mondiali può avviare una rifondazione

Stessa crisi per due Nazionali di grande tradizione ma con federazioni che vivono alla giornata e sono incapaci di programmare

Italia e Argentina, solo la mancata qualificazione ai Mondiali può avviare una rifondazione
Ventura, commissario tecnico dell'Italia

Il parallelismo

Le vicende dell’Argentina mi fanno tornare in mente le frasi che sento sempre quando si parla dell’Italia. Ovvero, che la nostra Nazionale va male perché non ci sono giocatori di talento. Invece l’Argentina, piena di giocatori di talento, va avanti ormai da anni comunque con gravi difficoltà.

L’Argentina ha Messi

A parte la finale mondiale persa contro la Germania, negli ultimi sei mondiali sono stati patimenti e sofferenze. La Copa Amèrica, nella quale avrebbe potuto fare molto meglio, è ormai un tabù da nove edizioni, con le ultime quattro finali giocate tutte perse. Una cosa incredibile, soprattutto in una manifestazione nella quale le nazioni sono in numero inferiore e non tutte di livello, e che l’Argentina avrebbe dovuto dominare facilmente, soprattutto per il fatto di avere colui che universalmente è stato riconosciuto per anni come miglior calciatore al mondo, tralasciando l’enorme quantità di giocatori pagati fior di milioni nei principali campionati d’Europa.

Entrambe hanno grande tradizione

Il parallelismo esiste, si tratta di due nazionali entrambe di grande tradizione, ma entrambe con lo stesso atavico difetto, ovvero avere una federazione che gestisce alla giornata, senza mai guardare avanti ma basandosi su quello che ha in casa in quel momento. Puoi cambiare allenatore, puoi cambiare i giocatori, ma l’altalena resta sempre la stessa. Soprattutto se ormai da anni non parti più da un’idea di gioco, e non hai un organizzazione in campo riconoscibile. Ma semplicemente ti basi sulle estemporaneità, l’eventuale talento e la buona volontà dei calciatori volta per volta convocati.

Non c’è programmazione

Ecco perché continuo a pensare che sia nel caso dell’Italia che dell’Argentina un crac clamoroso darebbe forse finalmente il via ad una rifondazione dirigenziale, organizzativa, e perché no, anche di gioco. Entrambe le nazionali vanno avanti ormai a vista da anni, entrambe soffrono delle mancate programmazioni dei presidenti federali, i cambi di allenatori non hanno portato a nulla, perché nessun commissario tecnico si è seduto su quella panchina pensando al lavoro a lungo termine ma solo a portare a casa velocemente il massimo. Spesso lasciando macerie dopo l’addio. Probabilmente entrambe si qualificheranno ai mondiali, ma non riusciranno a fare ciò che hanno fatto altre nazionali, ovvero pensare ed organizzare oggi per vincere a lungo domani.

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