Per i giudici della Corte d’Assise d’appello non ci sarebbero state bombe carta ma solo lancio di pietre e poi voglia di sistemare i conti da parte dei napoletani

L’Appello che stravolge il primo grado
L’unico punto fermo è l’assassino
L’unico punto fermo è che ad uccidere Ciro Esposito è stato Daniele De Santis l’ultrà romanista dell’estrema destra. Per il resto, la sentenza d’appello stravolge quella di primo grado. Al punto che l’avvocato Angelo Pisani, che rappresenta la famiglia di Ciro Esposito, dichiara che «leggendo le motivazioni dell’Appello sembra che i giudici abbiano voluto scrivere la sceneggiatura di un altro film. I video delll’attacco al pullman dei tifosi napoletani parlano più di qualsiasi testimone».
La sentenza d’Appello è stata scritta dal giudice scrittore Giancarlo De Cataldo. Sentenza che riduce la pena di De Santis da 26 a 16 anni di reclusione. Ha destato clamore il termine “bravata” ripetuto per tre volte, a proposito dell’aggressione da parte di De Santis al bus di napoletani. La differenza sostanziale sta tutta qua, nel passaggio da agguato a bravata.
Le differenze stanno tutte nell’aggressione all’autobus
Per i giudici di Appello, invece, «insofferente» per questo passaggio di tifosi napoletani davanti alla sua stradina, De Santis mette in atto una «bravata» lanciando «oggetti» (e non petardi) verso il pullman.
Il video
Seconda differenza. Secondo i giudici di primo grado, De Santis quando si vide raggiunto da Ciro Esposito aprì il fuoco. Non sparò dopo essere stato placcato o a terra. Sparò a freddo e cadendo si ruppe una gamba. E solo una volta a terra fu sopraffatto e duramente percosso dai tifosi napoletani. Per i giudici dell’Appello, invece, fa fede il video Azzarelli. Così scrivono: «Ė un elemento essenziale nella ricostruzione dei fatti. Si vede Ciro Esposito in testa dirigersi verso la stradina all’inseguimento di Daniele De Santis. Successivamente si sentono nettamente e distintamente gli spari. Il video dura in tutto sette secondi e sessantanove centesimi di secondo».
Secondo la sentenza, De Santis cerca invano di chiudere il cancello della stradina mentre è inseguito dai napoletani. Secondo alcuni testimoni, De Santis ha già varcato il cancello quando Ciro Esposito scavalca il guard rail e si lancia all’inseguimento. Per i giudici di Appello, nessun agguato e solo una «bravata».