Un sondaggio di Mailman, riportato su Repubblica, mostra come Inter e Milan non siano tra i club più seguiti in Oriente, con ripercussioni importanti sui bilanci.
L’articolo di Repubblica
Dopo aver parlato di Inter in riferimento all’opaco pareggio di Bologna, Repubblica dedica altro spazio ai nerazzurrri. L’articolo ha un titolo inquietante per tutti i tifosi milanesi (viene chiamato in causa il Milan): “L’Italia non scalda la Cina: l’ombra di un sondaggio sui conti del Milan in Uefa”.
Il senso del pezzo è semplice. Non è che le proprietà cinesi dei due club abbiano esagerato nella stima preventiva dei guadagni commerciali sui mercati orientali? Un sondaggio “allude”, anche se si tratta di dati, proprio a questa eventualità. Leggiamo: «L’indagine condotta in Cina dall’agenzia di marketing sportivo Mailman autorizza inquietudine per entrambi i club di Milano, che fondano sulle rispettive proprietà cinesi la capacità di penetrare con successo nel Paese più popolato al mondo. Il pericolo è di sovrastimarne gli introiti potenziali. Il Milan rischia dunque di dovere rivedere al ribasso la cifra indicativa del fatturato “cinese” nel voluntary agreement da sottoporre all’Uefa. Nel caso, da 50 milioni l’anno si scenderebbe a 32».
Dopo, altri dati. Su Inter e Milan, ma anche sul calcio italiano in generale. Che, a paragone, dei giganti europei, è ancora (decisamente) indietro: «Un campione significativo (30.362 intervistati per il 45% sotto i 21 anni, contattati in 10 grandi città) emergono le abitudini del fan cinese medio: il tifo del 71,6% per 2 squadre europee (la Juventus è settima, prima tra le italiane come squadra “di scorta” nella classifica guidata dal Manchester United) e la scelta del club preferito originata, il 76% delle volte, dal calciatore prediletto anziché dalla storia o dal marchio della società. La media d’età dei tifosi delle italiane, inoltre, è la più alta con le inglesi (sopra i 26 anni). Barcellona, Bayern e Dortmund hanno invece un pubblico giovanissimo (anni 20,5)».
